I venti di cambiamento stanno spazzando il panorama delle criptovalute. Con la vittoria decisiva di Grayscale in tribunale contro la SEC che si è depositata, si è verificato un cambiamento palpabile nelle dinamiche del mercato. E non sono solo i trader occasionali a tenere d'occhio questo spazio; i titani della finanza istituzionale sono al centro della scena.
La crescita delle istituzioni
Negli anni precedenti, l’investitore al dettaglio, la persona comune, guidava i cicli rialzisti. Ma le indicazioni attuali sono diverse. La recente stagnazione del mercato delle criptovalute, nonostante i fattori scatenanti promettenti, non è motivo di allarme. Significa invece l’inizio di una nuova era, caratterizzata da un approccio più metodico e calcolato, guidato da colossi istituzionali.
Perché il cambiamento? Basta guardare una serie di successi giudiziari, insieme a maggiori possibilità per gli ETF e un crescente interesse istituzionale. Gautam Chhugani di Bernstein lo ha detto giustamente: il ciclo di germogliazione, sebbene più lento ad accendersi, è radicato in fondamenta robuste. Con parametri normativi più chiari e attori strategici a lungo termine che fanno il loro ingresso, il terreno sembra pronto per un’ondata rialzista trasformativa.
La scorsa settimana ha offerto un assaggio di questo potenziale. Il prezzo del Bitcoin è aumentato di oltre il 7% sulla scia della sentenza della Corte d'Appello degli Stati Uniti a favore di Grayscale. Questa potenza finanziaria, rappresentata dal suo ticker GBTC, ha ricevuto il via libera per trasformare il suo rinomato trust bitcoin in un ETF. Ma ahimè, l’euforia fu di breve durata. Quando la SEC ha premuto il pulsante di pausa sulle decisioni relative ai primi ETF bitcoin spot, i guadagni della valuta si erano dissipati, lasciandola sotto la soglia dei 26.000 dollari.
Un orizzonte luminoso, non privo di ombre
Tuttavia, è fondamentale non lasciarsi fuorviare dalla risposta immediata del mercato. Come sottolinea Chhugani, l’attuale sfera crittografica, afflitta da scarsa liquidità e scarso capitale fresco, è incline ai trader che capitalizzano sugli eventi, spesso culminando nella svendita di notizie positive. Ma non interpretiamo erroneamente questa assenza di continuità come stagnazione. Si tratta invece di una progressione lenta ma sicura verso un nuovo ciclo di capitalizzazione.
Quindi, cosa alimenta l’ottimismo? La suddetta sentenza, pur significativa, costituisce un mero trampolino di lancio. Ha il potenziale per aprire la strada al primo ETF bitcoin approvato dagli Stati Uniti, un evento che potrebbe catalizzare una domanda senza precedenti per questo tesoro digitale.
Ma c'è un avvertimento. Lo spettro dell'ambiguità normativa, che quest'anno ha incombeto sul mondo delle criptovalute, non si dissolverà presto. Approfondendo le complessità della sentenza, si comprende che le preoccupazioni di lunga data della SEC, incentrate sulla manipolazione del mercato e sulla frode, sono ancora valide. Tuttavia, con i prezzi dei futures sui bitcoin che si basano fortemente sui tassi del mercato spot, questo argomento regge meno, soprattutto da quando sono stati approvati diversi ETF sui futures sui bitcoin.
La prognosi di Chhugani? Il regno delle criptovalute è pronto ad accogliere il suo primo ETF Bitcoin tra metà ottobre e metà marzo 2024. E non si fermerà qui. Questa mossa preannuncia un colossale vantaggio commerciale per i gestori patrimoniali, consentendo loro di incassare commissioni sostanziali da questa fiorente categoria di asset.
Inoltre, come suggerisce Chhugani, è probabile che l’attenzione si allarghi oltre Bitcoin ed Ethereum. Stiamo guardando a un futuro in cui le principali blockchain come Solana e Polygon, e persino i principali asset DeFi, diventeranno oggetto di discussione.