In un recente sviluppo legale, lo studio legale statunitense Fenwick & West ha fermamente respinto le accuse di aver assistito l'ormai defunto exchange di criptovalute FTX in presunte attività fraudolente. L'azione legale collettiva, intentata contro lo studio legale, sostiene che Fenwick ha fornito a FTX ampi servizi che superavano la norma per la rappresentanza legale.
La posizione legale di Fenwick & West
In una dichiarazione in tribunale, Fenwick & West ha negato inequivocabilmente tutte le accuse di cattiva condotta relative ai servizi legali forniti durante le operazioni di FTX. Lo studio legale sostiene che non può essere ritenuto responsabile di associazione a delinquere o di favoreggiamento nell'errore di un cliente finché la sua condotta rimane nell'ambito della rappresentanza del cliente. Questo principio costituisce il fondamento della loro difesa contro la class action.
I querelanti nella causa sostengono che mentre Fenwick forniva servizi legali regolari entro i limiti della legge, il fondatore di FTX, Sam Bankman-Fried, avrebbe abusato della consulenza legale per portare avanti attività fraudolente. Inoltre, sostengono che Fenwick abbia superato le consuete offerte di servizi previste da uno studio legale nel suo impegno con FTX.
I ricorrenti suggeriscono che la responsabilità di Fenwick deriva dalla fornitura di servizi alle entità del gruppo FTX che presumibilmente andavano ben oltre l'ambito tipico di un consulente legale. Affermano inoltre che ex dipendenti di Fenwick hanno lasciato volontariamente l'azienda per unirsi a FTX , insinuando un legame più profondo tra lo studio legale e l'exchange di criptovaluta.
Inoltre, i querelanti affermano che Fenwick ha contribuito alla creazione di società che sono state successivamente utilizzate da Bankman-Fried nelle sue presunte attività fraudolente e ha fornito consulenza a FTX sulla conformità normativa nel panorama in evoluzione delle criptovalute.
Fenwick, tuttavia, sostiene fermamente che non dovrebbe assumersi alcuna responsabilità in questo caso, principalmente perché non era l'unica rappresentanza legale per l'exchange di criptovalute in difficoltà. Lo studio legale afferma di aver svolto un ruolo relativamente minore nel fornire vari aspetti della consulenza legale all'exchange ormai in bancarotta. Sostengono che se le accuse dei querelanti fossero sufficienti per avviare una causa contro Fenwick per cospirazione e responsabilità di favoreggiamento, ciò potrebbe costituire un precedente in cui gli avvocati potrebbero essere ritenuti responsabili della cattiva condotta del loro cliente, che non è conforme ai principi legali esistenti.
Causa dei debitori di FTX contro ex dipendenti di Salameda
Questa battaglia legale segue un'altra causa avviata dai debitori di FTX contro ex dipendenti di Salameda, una società con sede a Hong Kong precedentemente affiliata al travagliato gruppo di scambio di criptovalute. In questa causa separata, l'exchange di criptovalute in difficoltà cerca di recuperare 157,3 milioni di dollari, sostenendo che questi fondi sono stati ritirati illecitamente poco prima che l'exchange dichiarasse bancarotta.