Un recente rapporto della società di analisi blockchain TRM Labs ha evidenziato un uso crescente della criptovaluta da parte dell'ISIS e dei suoi sostenitori in tutta l'Asia. TRM Labs ha trovato prove on-chain corroboranti nell'ultimo anno, indicando che le reti pro-ISIS in Tagikistan, Indonesia, Pakistan e Afghanistan hanno sfruttato le criptovalute per facilitare le loro attività. La maggior parte di queste transazioni sono state condotte utilizzando Tether (USDT) sulla rete Tron (TRX), una tendenza in crescita in questo spazio.
In Tagikistan, diversi gruppi pro-ISIS sono stati identificati utilizzando la criptovaluta, incluso il reclutamento di combattenti per unirsi all'affiliata dell'ISIS in Afghanistan (ISKP). Una campagna di raccolta fondi attiva da oltre un anno ha ricevuto nel 2022 circa 2 milioni di USD in USDT su Tron.
Criptovaluta che facilita le campagne di raccolta fondi pro-ISIS
In Indonesia, nel 2022 sono stati inviati oltre 517.000 dollari da individui che utilizzano un exchange locale a indirizzi identificati da TRM Labs come appartenenti a campagne di raccolta fondi pro-ISIS in Siria. Queste campagne affermano di sostenere e aiutare a liberare le famiglie dell'ISIS detenute nei campi siriani. Tutti questi trasferimenti sono stati effettuati utilizzando USDT su Tron.
Un'unità media collegata all'affiliata dell'ISIS in Pakistan (ISPP) ha iniziato a promuovere la sua capacità di accettare donazioni nella seconda metà del 2022. Gli indirizzi controllati dal gruppo hanno registrato un volume totale di circa 40.000 dollari negli ultimi 12 mesi. Sembra che abbiano sfruttato i terremoti che hanno colpito la Turchia e la Siria nel febbraio 2023 per raccogliere fondi.
In Afghanistan, la Fondazione al-Azaim per la produzione multimediale (al-Azaim), l'unità media dell'affiliata ISIS (ISKP), è stata identificata utilizzando la criptovaluta per finanziare le sue operazioni e/o per ricevere fondi dai sostenitori. TRM Labs ha identificato collegamenti on-chain tra indirizzi controllati da al-Azaim e indirizzi controllati dal gruppo con sede in Pakistan.
Indubbiamente, i gruppi terroristici e ribelli hanno utilizzato le criptovalute per finanziare le loro operazioni. Israele ha sequestrato circa 190 conti di criptovaluta sull'exchange Binance dal 2021, inclusi due collegati allo Stato islamico e molti altri di proprietà di società palestinesi associate al gruppo islamista Hamas, secondo i documenti rilasciati dall'Ufficio nazionale israeliano per il finanziamento del controterrorismo (NBCTF). I sequestri mirano a interrompere le attività dello Stato islamico e ostacolarne gli obiettivi. Il documento non ha rivelato il valore delle criptovalute sequestrate o come i conti fossero collegati allo Stato islamico.