L'indice S&P 500 ha registrato un rialzo dell'11% da inizio anno e Wall Street ha ufficialmente perso la pazienza. Con l'inizio della stagione degli utili del terzo trimestre, gli operatori si aspettano che le aziende americane dimostrino che il rally è giustificato.
Secondo Bloomberg Intelligence, gli analisti prevedono una crescita degli utili del 7,4% per le aziende statunitensi in questo trimestre, in leggero aumento da metà agosto, mentre anche l'indice MSCI All-Country World si sta dirigendo verso un massimo storico. L'impennata, trainata dal boom degli investimenti nell'intelligenza artificiale, ha gonfiato sia le valutazioni che le aspettative.
Ma questo ottimismo si scontra con venti contrari. L'indice S&P 500 è balzato del 32% dal minimo di aprile, ma le tensioni sui dazi, i timori per una bolla tecnologica e un sistema commerciale globale ancora frammentato stanno indebolendo la fiducia. Sam Stovall, responsabile della strategia di investimento di CFRA, ha dichiarato:
"Gli investitori saranno molto implacabili con qualsiasi tipo di errore, che si tratti di un errore negli utili o di un lapsus quando si parla di aspettative."
La pressione ora si sposta sui maggiori attori del Paese, poiché JPMorgan Chase & Co. e altre importanti banche pubblicheranno i risultati la prossima settimana, seguiti più tardi dai giganti della tecnologia a grande capitalizzazione, i cui guadagni hanno alimentato gran parte di questa ripresa.
I dazi di Trump colpiscono duramente i profitti azionari: gli investitori chiedono chiarezza alle aziende
Il commercio è di nuovo al centro dell'attenzione stagionale. Il presidente Donald Trump ha annunciato l'introduzione di nuovi dazi doganali del 100% sui prodotti cinesi, oltre a controlli sulle esportazioni di "qualsiasi software critico", a partire dal 1° novembre.
La decisione ha colpito immediatamente i mercati, con gli analisti che avvertono che mesi di dazi elevati stanno già incidendo negativamente sugli utili aziendali. Deutsche Bank AG stima che la crescita degli utili dell'S&P 500 sarebbe stata di circa un punto percentuale superiore in questo trimestre senza quei dazi.
Gli esportatori asiatici, che lo scorso anno hanno spedito beni negli Stati Uniti per 1,3 trilioni di dollari, hanno finora resistito agli aumenti, anche se molti gestori di fondi ritengono che ciò sia dovuto all'anticipo delle esportazioni prima che i dazi entrino pienamente in vigore. In Europa, le aspettative sugli utili sono già state ridimensionate.
Un indice di Citigroup mostra che le stime sono in costante calo da metà marzo, abbassando l'asticella per i prossimi report. Allo stesso tempo, il boom della spesa in intelligenza artificiale non ha rallentato. UBS prevede un aumento del 67% delle spese in conto capitale globali quest'anno, a 375 miliardi di dollari, con Société Générale che osserva che il rapporto tra investimenti in conto capitale e fatturato ha raggiunto il massimo degli ultimi 25 anni.
Ma qualsiasi accenno di rallentamento potrebbe minare la fiducia degli investitori. Mike O'Rourke, responsabile delle strategie di mercato di JonesTrading, ha affermato : "Un rallentamento sarebbe come frenare bruscamente. Molti titoli entrerebbero in una vera e propria modalità di presa di profitto".
Licenziamenti, oscillazioni valutarie e la debole crescita della Cina aumentano la pressione
Con il blocco dei nuovi dati sull'occupazione dovuto al blocco del governo federale, gli investitori stanno monitorando le previsioni sugli utili per individuare segnali di tagli alla forza lavoro. Ross Mayfield, strategist di Robert W. Baird & Co., ha avvertito che i licenziamenti potrebbero mettere in luce una debolezza più profonda del mercato del lavoro e pesare sulla spesa dei consumatori.
"Se si vedono abbastanza casi di questo tipo accumularsi", ha affermato, "è un segnale che il mercato del lavoro è più debole del previsto".
Anche l'andamento delle valute sta influenzando i risultati del terzo trimestre. Il dollaro USA si è rafforzato rispetto alle principali valute, ma rimane ben al di sotto del picco del 2022. Questo rappresenta un sollievo per gli esportatori e le multinazionali che convertono i redditi esteri in dollari.
Jeff Buchbinder, responsabile della strategia azionaria di LPL Financial, ha affermato che il dollaro più debole, insieme agli investimenti di capitale basati sull'intelligenza artificiale, potrebbero aggiungere "un ulteriore rialzo del 5-7%" alle previsioni di profitto e aumentare gli utili a un ritmo decrescente in questo trimestre.
In Europa, l'euro più forte continua a rappresentare un freno. Susana Cruz, stratega di Panmure Liberum, ha affermato che il recente calo è arrivato troppo tardi per avvantaggiare i report del terzo trimestre, soprattutto per le aziende edili, sanitarie e tecnologiche che generano quasi il 60% del fatturato all'estero.
Nel frattempo, l'indice cinese CSI 300 è cresciuto del 17% quest'anno, ma le previsioni di profitto per il terzo trimestre sono invariate, con una crescita prevista di appena il 3%. L'imminente incontro tra Trump e Xi Jinping è ora incerto, poiché entrambi i paesi stanno inasprendo le restrizioni sui flussi di tecnologia e materiali.
Tuttavia, si intravede un barlume di miglioramento. Goldman Sachs ritiene che i declassamenti delle aziende cinesi stiano rallentando, con la ripresa dell'attività manifatturiera e dei profitti industriali. Alcuni analisti hanno anche sottolineato gli sforzi di Pechino per contrastare l'involuzione, le distruttive guerre dei prezzi interni che hanno afflitto la concorrenza.
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