Il CEO di Telegram, Pavel Durov, critica l’arresto francese un anno dopo

Il CEO di Telegram, Pavel Durov, critica l'arresto francese un anno dopo

Pavel Durov ha celebrato l'anniversario del suo arresto in Francia affermando che le autorità non hanno trovato prove di illeciti. Il fondatore di Telegram ha criticato la natura senza precedenti della richiesta di responsabilizzare i dirigenti del settore tecnologico per le azioni degli utenti sulle loro piattaforme.

Le indagini continuano senza prove evidenti

Durov ha riflettuto sul suo arresto nell'agosto 2024 in un post domenicale su Telegram , definendo le accuse "legalmente e logicamente assurde". Le autorità francesi hanno arrestato il fondatore dell'app di messaggistica con 12 capi d'imputazione, tra cui complicità in riciclaggio di denaro e favoreggiamento di operazioni criminali. È stato formalmente posto sotto inchiesta, ma si è dichiarato innocente per tutta la durata dell'inchiesta.

"Un anno dopo, l'indagine penale contro di me fatica ancora a trovare qualcosa di illecito", ha dichiarato Durov. Il dirigente tecnologico ha sottolineato che le pratiche di moderazione di Telegram sono in linea con gli standard del settore. Ha osservato che la piattaforma ha costantemente risposto a tutte le richieste giuridicamente vincolanti delle autorità francesi.

L'arresto ha suscitato una diffusa condanna da parte delle comunità crypto e dei sostenitori della libertà di parola in tutto il mondo. Edward Snowden ha accusato il presidente francese Emmanuel Macron di "aver preso ostaggi per ottenere l'accesso a comunicazioni private". La TON Society ha definito l'arresto "un attacco diretto a un diritto umano fondamentale".

Aumenta la pressione globale sui messaggeri crittografati

Il caso di Durov emerge nel contesto di una più ampia repressione normativa sulle piattaforme di messaggistica crittografata in diverse giurisdizioni. La Danimarca ha proposto una legge che impone a piattaforme come WhatsApp, Signal e Telegram di analizzare ogni messaggio degli utenti. Il controverso regolamento "Chat Control" avrebbe ottenuto il sostegno di 19 dei 27 Stati membri dell'UE.

La Russia ha vietato WhatsApp e Telegram e le ha sostituite con alternative controllate dal governo, come Max Messenger. L'app sviluppata dallo Stato, a quanto pare, memorizza i dati degli utenti e li mette a disposizione delle autorità. I ​​telefoni venduti in Russia avranno Max preinstallato a partire dal 1° settembre.

Durov sostiene che Telegram uscirà dai mercati piuttosto che compromettere la privacy degli utenti attraverso backdoor crittografiche. Le sue attuali restrizioni legali gli impongono di tornare in Francia ogni 14 giorni e non è stata ancora fissata una data per il processo. Il caso continua a plasmare il dibattito globale sulla responsabilità della piattaforma e sui diritti alla privacy digitale.

Il post Il CEO di Telegram Pavel Durov critica l'arresto francese un anno dopo è apparso per la prima volta su BeInCrypto .

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