Filantropia fasulla? Il regalo di 6,8 milioni di dollari di Notcoin al fondatore di Telegram fa suonare il campanello d’allarme

Il fiorente mondo delle criptovalute continua a confrontarsi con problemi di trasparenza, con una recente donazione che ha sollevato perplessità nel panorama delle valute digitali. Notcoin, un nuovissimo gioco “play-to-earn” costruito sulla piattaforma di messaggistica Telegram, ha inviato gettoni propri (NOT) del valore di 6,8 milioni di dollari al fondatore di Telegram Pavel Durov.

Sebbene presentata come un gesto di apprezzamento per il contributo di Telegram allo spazio crittografico, la mossa non ortodossa ha innescato un'ondata di sospetto all'interno della comunità crittografica.

La mancanza di trasparenza alimenta timori di insider trading

Il nocciolo della controversia risiede nella mancanza di una comunicazione chiara da parte di Notcoin. Quando è stata annunciata la donazione, il team del progetto non ha rivelato un dettaglio cruciale: i donatori che hanno partecipato alla campagna di "grazie" avrebbero ricevuto il doppio della quantità di token NOT con cui avevano contribuito. Questa rivelazione bomba ha lasciato molti utenti ingannati.

I critici sottolineano che questa mancanza di trasparenza apre le porte a potenziali insider trading. I membri del team a conoscenza di queste informazioni avrebbero potuto posizionarsi strategicamente per beneficiare dei premi raddoppiati. In sostanza, avrebbero potuto gonfiare le loro partecipazioni in NOT con un rischio pari a zero, lasciando i partecipanti regolari in una posizione di svantaggio.

La situazione è ulteriormente confusa dalla curiosa tempistica degli elogi di Durov per Notcoin. Lo stesso giorno in cui ha ricevuto la donazione multimilionaria, Durov ha lodato il token come una “straordinaria storia di successo”. Questa sincronicità ha alimentato la speculazione secondo cui la donazione potrebbe non essere stata un semplice atto di gratitudine, ma piuttosto un pagamento promozionale non divulgato.

La comunità crittografica richiede chiarezza

Il fiasco di Notcoin serve a ricordare duramente l’importanza della trasparenza nel mondo delle criptovalute. Il settore ha una storia ben documentata di operazioni nell’ombra e questo incidente evidenzia la necessità di una comunicazione più chiara e di protocolli ben definiti, soprattutto quando si tratta di transazioni finanziarie significative.

Notcoin: è legittimo?

La comunità chiede risposte. Molti mettono in dubbio la legittimità del modello play-to-earn di NOT, che prevede che gli utenti estraggano token NOT tramite clic ripetitivi. Gli scettici sottolineano le somiglianze con i memecoin, una categoria nota per la sua elevata volatilità e i frequenti crolli. Il valore di Notcoin è infatti diminuito in modo significativo dal suo lancio, rispecchiando il recente declino di Bitcoin.

Sebbene la donazione possa aver attirato una fugace attenzione da parte di Notcoin, le prospettive a lungo termine del progetto rimangono incerte. La controversia sulla donazione di Durov getta una lunga ombra, e resta da vedere il successo di un gioco basato su clic ripetitivi. Solo il tempo dirà se Notcoin è una vera innovazione o semplicemente un espediente scintillante progettato per attirare investitori ignari in acque torbide.

Immagine in primo piano di Tech.co, grafico di TradingView

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