In una sorprendente rivelazione per la comunità cripto, il Chief Legal Officer di Ripple, Stuart Alderoty, ha rivelato un presunto tentativo di costringere i dirigenti di Ripple ad accettare una risoluzione sfavorevole prima della causa XRP da parte della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti.
Sabato, Alderoty si è recato a X per svelare i dettagli di un'offerta di transazione fatta dalla SEC tre anni fa, poco prima che intentassero una causa contro Ripple e i suoi dirigenti, Chris Larsen e Brad Garlinghouse.
Secondo l'avvocato, la SEC aveva proposto un accordo in cui avrebbe annunciato che XRP è un titolo e al mercato sarebbe stato concesso un breve periodo per "mettersi in regola". Tuttavia, Stuart ha osservato che Ripple ha rifiutato fermamente l'offerta, adducendo due ragioni principali. In primo luogo, hanno sostenuto che XRP non è una sicurezza e, in secondo luogo, la SEC non è riuscita a stabilire un quadro per la conformità crittografica. Alderoty ha inoltre sottolineato che la questione centrale del caso era dimostrare che XRP, in quanto criptovaluta, non è intrinsecamente una sicurezza.
“Non importa la svolta che Clayton, Hinman, Gensler o chiunque altro danno a questo caso adesso, si è sempre trattato di una cosa: dimostrare che XRP non è, di per sé, una sicurezza. Mettiamo tutto in gioco. Pochi pensavano che avremmo vinto. Ma l'abbiamo fatto. Nel processo abbiamo smascherato la SEC per l’ipocrita tiranno che è”, ha scritto Alderoty.
Questa rivelazione emerge in un punto cruciale dello scontro legale in corso tra Ripple e la SEC riguardante la vendita di XRP. La battaglia legale, iniziata nel dicembre 2020, ha raggiunto un traguardo significativo nel luglio di quest'anno, quando il giudice Analisa Torres ha stabilito che XRP non è un titolo. Circa due mesi dopo, la SEC ha deciso di ritirare incondizionatamente le accuse sia contro Garlinghouse che contro Larsen.
Detto questo, la rivelazione bomba di Alderoty arriva sulla scia di un’altra critica esplicita da parte del CEO di Ripple Brad Garlinghouse. In un tweet di venerdì, Garlinghouse ha espresso la sua disapprovazione per l'approccio del presidente della SEC Gary Gensler alla regolamentazione delle criptovalute, accusando Gensler di "sorprendente ipocrisia". Il magnate delle criptovalute ha anche messo in dubbio la coerenza della SEC nel gestire importanti controversie finanziarie, sostenendo presumibilmente la protezione dei consumatori. Garlinghouse ha accusato Gensler di essersi alleato con una grave frode finanziaria mentre affermava di difendere i diritti dei consumatori, erodendo così l'integrità della SEC.
Questo dissidio pubblico tra la leadership di Ripple e la SEC si è intensificato negli ultimi mesi, con Garlinghouse che paragona l'approccio gestionale di Gensler a quello di un autocrate. Vari altri attori del settore hanno anche esortato il Congresso a esaminare attentamente le decisioni di Gensler, sostenendo che sono state dannose per i consumatori e hanno favorito gli interessi di Wall Street.