Secondo Arthur Hayes, ex CEO di BitMEX, la Cina potrebbe monitorare da vicino il modo in cui gli Stati Uniti affrontano la pressione spot dei Bitcoin Exchange-Traded Fund (ETF) attraverso il suo "proxy asset manager", Hong Kong.
Presentandosi all'X il 6 novembre, Hayes, che non è nuovo alle polemiche, ha detto che la competizione è, dopo tutto, "straordinaria". Se dovesse scoppiare una guerra economica tra le due potenze economiche, ha aggiunto il fondatore, allora Bitcoin, la più grande criptovaluta mondiale per capitalizzazione di mercato, ne trarrà vantaggio.
Hong Kong osserva gli Stati Uniti?
Hayers ha risposto a una notizia ampiamente condivisa su X che suggeriva che Hong Kong potrebbe riflettere sull'approvazione di ETF spot sulle criptovalute come parte del loro tentativo di diventare un hub centrale dell'Asia. Tuttavia, allo stato attuale, non è immediatamente chiaro quale moneta la Securities and Futures Commission (SFC) consentirà alla fine la negoziazione dei suoi complessi derivati, incluso un ETF.
Anche così, considerando l’angolazione assunta da Hayes, se l’autorità di regolamentazione di Hong Kong scimmiottasse la Securities and Exchange Commission (SEC), un ETF spot su Bitcoin sarebbe il primo prodotto disponibile per il trading al dettaglio o istituzionale.
All'inizio di novembre 2023, la SEC deve ancora approvare nessuna delle richieste multiple di ETF Bitcoin presentate dai principali giganti di Wall Street, tra cui Fidelity e BlackRock. Secondo Hayes, BlackRock agisce come “asset manager per procura” degli Stati Uniti, svolgendo un ruolo simile a quello che Hong Kong ha nei confronti della Cina, nelle speculazioni dell'ex CEO.
Hong Kong è una regione amministrativa della Cina. Poiché la regione è sotto l'amministrazione cinese, l'attuazione delle politiche relative alle criptovalute può essere utilizzata come barometro di come il paese percepisce le risorse digitali. Nella Cina continentale, il trading e il mining di criptovalute rimangono vietati.
Quando l'ETF Bitcoin? Il prezzo di BTC volerà?
Secondo un rapporto del 5 novembre, Julia Leung, CEO di SFC, ha affermato che, se si affrontassero i problemi normativi, Hong Kong potrebbe prendere in considerazione la possibilità di consentire agli investitori al dettaglio di accedere agli ETF spot legati a criptovalute come Bitcoin.
Le potenziali mosse di Hong Kong per introdurre ETF spot sulle criptovalute coincidono con gli sforzi di almeno una dozzina di società di investimento americane per introdurre prodotti comparabili negli Stati Uniti, nonostante la persistente opposizione della SEC.
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Per ora, resta da vedere se l’approvazione del primo ETF spot su Bitcoin negli Stati Uniti aprirà la porta a più prodotti simili in altre zone, inclusa Hong Kong. La notizia di un possibile ETF spot su Bitcoin nella principale economia mondiale ha catalizzato la domanda, spingendo BTC a nuovi massimi del 2023.