Con l'inizio del vertice BRICS del 2024 a Kazan, in Russia, le discussioni sulla criptovaluta sono diventate al centro dell'attenzione. I legislatori di Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa stanno esplorando il potenziale per i miner russi di sfruttare Bitcoin nel commercio internazionale, con l'obiettivo di eludere le severe sanzioni imposte dagli Stati Uniti.
I legislatori propongono la vendita di Bitcoin da parte dei minatori russi
Originariamente formata come “BRIC” nel 2006 da Brasile, Russia, India e Cina, la coalizione si è espansa fino a includere il Sud Africa nel 2010, diventando BRICS. Questa alleanza mira a unire le influenti nazioni in via di sviluppo per sfidare il dominio dei paesi più ricchi, in particolare quelli del Nord America e dell’Europa occidentale.
Le attuali discussioni sulla criptovaluta rappresentano una mossa strategica per affrontare le sfide economiche e rafforzare l’indipendenza finanziaria dalle potenze occidentali.
Secondo un rapporto di Bloomberg, i principali legislatori stanno sostenendo che i minatori russi vendano i loro Bitcoin ad acquirenti internazionali. Queste transazioni potrebbero consentire agli acquirenti di utilizzare Bitcoin e altre criptovalute per pagare le importazioni, aggirando di fatto le sanzioni occidentali che hanno avuto un grave impatto sull’economia russa.
Secondo il rapporto, utilizzando Bitcoin e altre risorse digitali, queste nazioni mirano a creare un percorso finanziario alternativo che eluda i sistemi tradizionali basati sul dollaro statunitense e sul sistema bancario convenzionale.
Richard Wolff, economista statunitense e professore emerito all’Università del Massachusetts Amherst, ha commentato il cambiamento delle dinamiche, sottolineando che la coalizione BRICS sta guadagnando slancio mentre l’influenza globale degli Stati Uniti diminuisce.
Wolff ha sottolineato i fallimenti degli interventi militari statunitensi in Vietnam, Afghanistan e Iraq, suggerendo che questo declino di potere si riflette nel panorama geopolitico. L'economista ha anche sottolineato che i paesi BRICS non stanno solo guadagnando influenza politica , ma stanno anche facendo progressi a livello economico.
Putin sostiene l'adozione della criptovaluta
Come riportato in precedenza da Bitcoinist, anche il presidente russo Vladimir Putin si è espresso apertamente sulla necessità che i paesi BRICS adottino criptovalute e valute digitali nelle loro transazioni finanziarie.
Il presidente russo ritiene che questo cambiamento potrebbe apportare benefici significativi alla coalizione economica e ad altri paesi in via di sviluppo. Tuttavia, Putin ha sottolineato l’importanza di stabilire regolamenti completi per garantire che sia in atto un quadro solido prima di abbracciare pienamente le criptovalute.
Oltre alle discussioni sulla criptovaluta, i membri BRICS hanno svelato una nuova piattaforma di pagamento, BRICS Pay, progettata per sfidare il dominio del sistema finanziario SWIFT.
Questa piattaforma basata su blockchain mira a facilitare le transazioni transfrontaliere tra i paesi BRICS, fornendo un mezzo alternativo per condurre operazioni finanziarie eludendo le sanzioni statunitensi.
Questa iniziativa segna un passo significativo verso la rivoluzione delle transazioni finanziarie all’interno del blocco BRICS, sottolineando l’impegno della coalizione nel promuovere la cooperazione economica e ridurre la dipendenza dalle infrastrutture finanziarie occidentali.
Al momento in cui scriviamo, Bitcoin viene scambiato a 65.845 dollari, in calo del 2% nelle ultime 24 ore e sette giorni.
Immagine in primo piano da DALL-E, grafico da TradingView.com