Nel contesto delle politiche pro-cripto che emergono dal Congresso degli Stati Uniti nei confronti delle criptovalute, la banca d'investimento multinazionale americana Citigroup sta valutando l'introduzione di servizi di custodia di stablecoin e di fondi negoziati in borsa (ETF) incentrati sulle criptovalute.
L'obiettivo di Citigroup per le criptovalute
Biswarup Chatterjee, responsabile globale delle partnership e dell'innovazione per la divisione servizi di Citigroup, ha affermato che la banca si concentra principalmente sulla fornitura di servizi di custodia per asset di alta qualità che supportano le stablecoin.
In una recente intervista con Reuters, ha sottolineato l'importanza di questa iniziativa nell'ambito del più ampio business dei servizi di Citi, che comprende la gestione della tesoreria, la gestione della liquidità e le soluzioni di pagamento per le grandi aziende.
Sebbene Citigroup avesse già espresso il suo interesse nel potenziale lancio di una propria stablecoin, la banca non ha ancora fornito dettagli sui suoi piani complessivi per le risorse digitali.
Oltre alla custodia di stablecoin, Citigroup sta anche esplorando servizi per la gestione di asset digitali alla base di prodotti di investimento legati alle criptovalute. Secondo Reuters, l'ascesa degli ETF che replicano il prezzo spot di Bitcoin (BTC) ha creato una crescente necessità di servizi di custodia.
Il più grande di questi ETF, l'iShares Bitcoin Trust (IBIT) di BlackRock, vanta una capitalizzazione di mercato di circa 90 miliardi di dollari, il che richiede la gestione sicura di una quantità equivalente di valuta digitale per supportare questi prodotti finanziari.
Attualmente, Coinbase domina il settore della custodia per i fondi negoziati in borsa di criptovalute, fungendo da depositario per oltre l'80% dei suoi emittenti.
Citigroup punta a ritagliarsi una propria nicchia in questo settore, con l'intenzione di sfruttare le stablecoin per aumentare la velocità dei pagamenti, che nel sistema bancario tradizionale possono spesso richiedere diversi giorni o più.
Considerando la creazione della propria stablecoin
Secondo il rapporto, le attuali offerte di Citi includono pagamenti in dollari statunitensi "tokenizzati" che utilizzano una rete blockchain per facilitare le transazioni 24 ore su 24 tra conti nei principali centri finanziari come New York, Londra e Hong Kong.
La banca sta lavorando allo sviluppo di servizi che consentano ai clienti di trasferire stablecoin tra conti o di convertirle in dollari per pagamenti immediati. Chatterjee ha osservato che sono in corso discussioni con i clienti per esplorare diversi casi d'uso per questi servizi.
Il panorama normativo delle criptovalute è cambiato sotto l'amministrazione Trump, che ha adottato un approccio più indulgente nei confronti dell'espansione delle istituzioni finanziarie tradizionali nel settore delle criptovalute.
Tuttavia, Reuters sottolinea che Citigroup e le sue controparti dovranno ancora destreggiarsi tra le normative vigenti, tra cui quelle relative all'antiriciclaggio (AML) e ai controlli valutari, in particolare per le transazioni internazionali.
Chatterjee ha sottolineato l'importanza di garantire che le criptovalute utilizzate nei servizi di custodia provengano da fonti legittime, nonché la necessità di rafforzare la sicurezza informatica e i protocolli operativi per proteggersi dai furti.
Si sta valutando anche la potenziale emissione di una stablecoin da parte di Citigroup, a dimostrazione dell'impegno della banca ad adattarsi al settore delle criptovalute.
Immagine in evidenza da DALL-E, grafico da TradingView.com