Stablecoin mania: Uber, Amazon e altri puntano forte sugli asset digitali

Secondo un rapporto della rivista Fortune, importanti aziende tecnologiche mondiali come Uber e Amazon starebbero valutando l'implementazione di stablecoin crittografiche come soluzione per le transazioni finanziarie globali.

I giganti della tecnologia corrono per integrare le stablecoin

Il CEO di Uber, Dara Khosrowshahi, ha annunciato di recente l'intenzione di valutare l'utilizzo di stablecoin per i trasferimenti di denaro internazionali, un concetto che, solo un anno fa, sarebbe sembrato improbabile per un importante dirigente del settore tecnologico.

Oggi, tuttavia, aziende come Apple, Amazon e diverse banche stanno correndo per integrare queste criptovalute, che sono ancorate ad asset stabili come il dollaro statunitense.

Questa mossa arriva in un momento in cui si registra un rinnovato interesse per queste attività, dato che il Senato degli Stati Uniti ha recentemente approvato il GENIUS Act , potenzialmente il primo disegno di legge sulle criptovalute del Paese, che potrebbe stabilire un nuovo quadro normativo per le stablecoin e integrarle nel più ampio ecosistema finanziario.

Tuttavia, gli analisti avvertono che l'adozione diffusa delle stablecoin da parte dei giganti della tecnologia potrebbe essere ancora lontana, a causa della natura nascente della tecnologia e delle attuali incertezze normative, nonostante l'entusiasmo della Silicon Valley.

Per Amazon, le implicazioni finanziarie dell'adozione delle stablecoin sono significative. Le vendite internazionali dell'azienda, che lo scorso anno hanno raggiunto quasi 143 miliardi di dollari, sono soggette a rischi di cambio. Poiché le vendite vengono effettuate in valute locali, le fluttuazioni possono comportare perdite finanziarie sostanziali.

Nick van Eck, CEO e co-fondatore della startup Agora, specializzata in stablecoin, ha sottolineato che le stablecoin potrebbero migliorare l'efficienza del capitale per le multinazionali come Amazon, consentendo loro di convertire le valute locali in stablecoin e di rimpatriarle più facilmente negli Stati Uniti.

Un'alternativa conveniente?

Agora è tra le numerose startup che stanno capitalizzando su questa tendenza in crescita, avendo raccolto ingenti capitali di rischio nell'ultimo anno. In particolare, la società di pagamenti Stripe ha fatto notizia con l'acquisizione per 1,1 miliardi di dollari della startup stablecoin Bridge, riconoscendo il potenziale della tecnologia per semplificare le transazioni internazionali .

Colin Sebastian, analista di ricerca presso Baird, ha osservato che le aziende sono alla continua ricerca di strumenti finanziari che aiutino a gestire i costi e semplificare le operazioni. Le transazioni tradizionali con carta di credito possono essere costose, soprattutto per i pagamenti transfrontalieri, rendendo le criptovalute ancorate al dollaro statunitense un'alternativa interessante.

Tuttavia, la sfida rimane: convincere i consumatori ad adottare queste monete per le transazioni quotidiane. Come ha sottolineato Sebastian, le carte di credito e di debito sono profondamente radicate nel comportamento dei consumatori, il che solleva la questione di cosa possa spingere gli individui a passare alle stablecoin.

Thomas Forte, analista di Maxim Group, ha ribadito questo punto di vista, suggerendo che l'uso più logico delle stablecoin da parte di Amazon potrebbe essere quello di ridurre le commissioni di transazione per i pagamenti dei clienti. Tuttavia, ha messo in dubbio l'incentivo dei consumatori a utilizzare le stablecoin negli Stati Uniti.

I principali attori sono pronti a entrare nel mercato delle valute digitali

Van Eck ritiene che l'adozione iniziale delle stablecoin potrebbe verificarsi in paesi con valute meno stabili, dove la necessità di un metodo di pagamento stabile è più impellente. Ha raccontato la sua esperienza con la lentezza dei bonifici internazionali, evidenziando un problema comune per le aziende che operano a livello globale.

In Argentina, dove l'inflazione persiste da oltre 15 anni, queste criptovalute rappresentano quasi il 62% del volume degli scambi digitali del Paese, rispetto a una media globale di circa il 45%.

Nonostante le difficoltà, le aziende tecnologiche statunitensi stanno facendo passi da gigante nel settore delle stablecoin. PayPal ha lanciato il proprio token, mentre Robinhood e Mastercard hanno aderito a un consorzio per la creazione della criptovaluta USDG. Anche aziende come Amazon, Apple e Meta stanno valutando questi asset per potenziali profitti.

Stablecoin

Immagine in evidenza da DALL-E, grafico da TradingView.com

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