Sostenibilità delle criptovalute: l’UE stanzia oltre 800.000 dollari per creare standard di asset sostenibili

Le criptovalute sono in prima linea negli sforzi proattivi della direzione dei servizi finanziari della Commissione Europea per affrontare le crescenti preoccupazioni ambientali nel settore delle risorse digitali.

In uno sviluppo recente, la Commissione ha avviato una procedura di gara volta ad adottare un approccio basato su modelli per mitigare il sostanziale impatto ambientale rappresentato dall'estrazione di criptovalute.

Questa mossa sottolinea l’impegno dell’Unione europea a sostenere i propri obiettivi climatici e di sostenibilità delineati nell’accordo di Parigi.

L’enigma del carbonio

Il settore delle criptovalute, guidato da Bitcoin, è da tempo sotto esame per le sue operazioni ad alta intensità energetica. Bitcoin, in particolare, si basa su un processo chiamato proof-of-work (PoW) per convalidare le transazioni e proteggere la propria rete.

La PoW richiede una notevole potenza di calcolo ed elettricità, con conseguente enorme impronta di carbonio. Il consumo energetico del solo Bitcoin è stato paragonato a quello di interi paesi, provocando un effetto a catena sulle risorse energetiche globali e sulle emissioni di carbonio.

Questo maggiore consumo di energia ha implicazioni di vasta portata. In primo luogo, aggrava la crisi climatica aumentando significativamente le emissioni di gas serra. In secondo luogo, esercita un’enorme pressione sulle infrastrutture energetiche, portando potenzialmente a carenze energetiche in alcune regioni.

Infine, come giustamente sottolinea la Commissione Europea , l’espansione del settore minaccia l’impegno dell’Unione Europea a raggiungere i suoi obiettivi climatici e di sostenibilità, come delineato nell’Accordo di Parigi.

Un’iniziativa verde prende forma

Per combattere queste sfide ambientali, la Commissione Europea ha preso l’iniziativa di commissionare uno studio volto a sviluppare una metodologia completa per ridurre l’impatto ambientale dei cripto-asset. L'invito a presentare proposte della Commissione affronta esplicitamente la necessità di soluzioni innovative per ridurre al minimo l'impronta di carbonio delle criptovalute.

Il bando di gara emesso dalla Commissione evidenzia l’urgenza della situazione, sottolineando il potenziale danno che i cripto-asset possono causare al clima e all’ambiente, in gran parte dipendente dal meccanismo di consenso utilizzato. Sebbene la notifica si astenga dallo specificare particolari cripto-asset, è evidente che la preoccupazione si estende all’intero settore.

Investire in un futuro sostenibile

L’Unione Europea ha stanziato circa 800.000 euro (equivalenti a circa 843.000 dollari) per questo studio, che dovrebbe durare 13 mesi. Questo impegno finanziario sottolinea la serietà dell'intento della Commissione di sviluppare soluzioni pratiche e sostenibili per l'industria delle criptovalute. Le parti interessate hanno tempo fino al 10 novembre per presentare le loro offerte o richieste di partecipazione a questo progetto innovativo.

Mentre il mondo è alle prese con l’impatto ambientale delle valute digitali, l’approccio lungimirante della Commissione Europea mira a spianare la strada a pratiche più verdi e sostenibili.

Affrontando i problemi del consumo energetico associati a questi tipi di asset, l’UE mira a trovare un equilibrio tra innovazione tecnologica e responsabilità ambientale, garantendo che l’industria delle criptovalute si allinei agli obiettivi più ampi di lotta al cambiamento climatico e preservazione del pianeta per le generazioni future.

Immagine in evidenza da iStock

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