Mercoledì le azioni di SoftBank sono crollate drasticamente, perdendo il 13% a Tokyo, poiché gli investitori in tutta l'Asia si sono ritirati dai titoli legati all'intelligenza artificiale dopo che un'ondata di vendite ha colpito i titoli tecnologici statunitensi la sera prima, secondo la copertura dei mercati delle sessioni di negoziazione di mercoledì.
La svendita è avvenuta rapidamente e senza esitazione, spazzando via i guadagni di alcune delle contrattazioni più affollate nei mercati azionari globali.
Mercoledì, per la prima volta da settimane, l'indice giapponese Nikkei 225 è sceso sotto la soglia dei 50.000 punti. Anche l'indice Topix si è indebolito, scivolando del 2,27%, mentre i grandi investitori tecnologici come SoftBank hanno assorbito pesanti perdite. Advantest, che fornisce apparecchiature di collaudo per semiconduttori, ha perso oltre l'8%, e Renesas Electronics ha perso il 5,48%, aumentando la pressione al ribasso sugli indici giapponesi ad alta capitalizzazione tecnologica.
I titoli tecnologici e dei chip asiatici hanno registrato forti vendite in tutti i mercati
Il titolo sudcoreano Kospi ha perso il 5,97%, con i giganti dei chip Samsung Electronics e SK Hynix che hanno registrato perdite rispettivamente di oltre il 7% e l'8%. La small cap Kosdaq ha perso il 5,39%.
La flessione ha colpito anche Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), il più grande produttore di chip su contratto al mondo, che ha perso il 2%. In Cina, Alibaba ha perso oltre il 3% e Tencent ha perso oltre il 2%. L'indice Hang Seng di Hong Kong ha perso l'1,36% e il CSI 300 della Cina continentale è crollato dello 0,9%. Anche l'indice australiano S&P/ASX 200 ha registrato cali, con un calo dello 0,77%, sebbene la sua esposizione alle aziende legate all'intelligenza artificiale sia inferiore rispetto alle altre.
Gli investitori hanno attribuito le vendite asiatiche alle perdite dei principali nomi statunitensi di intelligenza artificiale e cloud la sera precedente. Palantir ha perso circa l'8%, nonostante abbia riportato risultati del terzo trimestre migliori del previsto. Oracle ha perso il 4%, AMD ha perso quasi il 4% e anche Nvidia e Amazon hanno registrato ribassi. Gli operatori si sono concentrati meno sui rialzi degli utili e più su quanto siano diventate elevate le valutazioni. Il rapporto prezzo/utili forward dell'S&P 500 è salito sopra quota 23, il livello più alto dal 2000, alimentando il timore che il mercato stia riproponendo le condizioni che hanno portato alla bolla delle dot-com.
Nel frattempo, Michael Burry, noto per aver previsto la crisi finanziaria del 2008, ha annunciato nuove posizioni corte tramite Scion Asset Management, puntando su Nvidia e Palantir. Entrambe le società sono diventate simboli chiave del boom dell'intelligenza artificiale e delle sue valutazioni alle stelle.
La svendita è stata influenzata anche dalle caute dichiarazioni di Wall Street. I CEO di Goldman Sachs e Morgan Stanley hanno dichiarato questa settimana che gli investitori dovrebbero prepararsi a un potenziale ribasso del mercato nei prossimi due anni. Le loro dichiarazioni sono arrivate nello stesso momento in cui Capital Group ha suggerito che il "rally generale" si fosse spinto troppo oltre.
Andrew Jackson, responsabile della strategia azionaria giapponese presso Ortus Advisors, ha riassunto chiaramente il sentiment della giornata: "Finalmente, si profila una svendita, mentre il 'rally generale' si prende una pausa dopo i commenti dei CEO e di Capital Group secondo cui i mercati avrebbero dovuto subire una correzione".
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