Ripple e la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti si sono nuovamente rivolte ai tribunali statunitensi per chiedere una modifica alla struttura di un fondo di deposito a garanzia di 125 milioni di dollari accantonato per gli accordi.
In particolare, la battaglia legale durata cinque anni tra le due entità si è notevolmente attenuata negli ultimi tre mesi, in linea con altri sviluppi favorevoli alle criptovalute da parte dell'amministrazione Donald Trump.
Tuttavia, entrambe le parti hanno di fronte un compito arduo: convincere il tribunale della necessità di modificare un'ingiunzione iniziale nella sentenza definitiva.
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Il dramma Ripple-SEC continua
Nel 2020, la SEC ha incriminato Ripple in tribunale, accusandola di aver venduto oltre 1,3 miliardi di dollari in titoli non registrati (XRP) .
Nel luglio 2023, un giudice ha stabilito che le vendite secondarie di XRP non si qualificano come transazioni su titoli, rappresentando un'importante vittoria parziale per il mercato delle criptovalute. Tuttavia, la sentenza definitiva emessa nell'agosto 2024 includeva un'ingiunzione che ordinava a Ripple di pagare una penale di 125 milioni di dollari in violazione della sezione 5 del Securities Act del 1993.
In particolare, i 125 milioni di dollari specificati furono presto depositati su un conto deposito a garanzia in attesa della conclusione del caso, a cui seguirono rapidamente le notifiche di appello da entrambe le parti. Tuttavia, le memorie di entrambi gli appelli furono sospese il 16 aprile 2025, a seguito della comunicazione di un accordo di principio tra le parti.
Ripple e la SEC riprovano a fare movimento
In quella che sembra essere parte dell'accordo tra la SEC e Ripple , entrambe le parti si sono rivolte al tribunale l'8 maggio chiedendo una modifica alla struttura della tassa ingiuntiva di 125 dollari contro la società blockchain sulla base di "circostanze eccezionali".
La mozione congiunta proponeva che solo 50 milioni di dollari fossero versati alla SEC a titolo di penale, mentre la parte restante fosse restituita a Ripple. Tuttavia, il tribunale ha respinto la mozione il 16 maggio, non essendo stata fornita alcuna spiegazione su come queste "circostanze eccezionali" giustificassero una modifica.
In un'altra mozione congiunta depositata il 12 giugno, entrambe le parti affermano con delicatezza queste "circostanze eccezionali", tra cui il fatto che l'accordo proposto non modifica la sentenza sommaria iniziale del tribunale.
Inoltre, la mozione sottolinea che il provvedimento richiesto favorisce entrambe le parti in causa e l'interesse pubblico, introducendo un accordo in grado di definire definitivamente il caso. Inoltre, la modifica proposta impedirebbe il proseguimento delle memorie di appello e risparmierebbe risorse al tribunale.
Infine, sia la SEC che Ripple ribadiscono che la concessione della modifica della struttura dell'ingiunzione e la conseguente chiusura del caso sono in linea con l'attuale politica della SEC di archiviare determinati casi relativi alle criptovalute tramite stipula congiunta.