Giovedì 16 maggio il Senato degli Stati Uniti ha approvato la legislazione HJRes. 109, annullando di fatto lo Staff Accounting Bulletin (SAB) n. 121 della SEC. Questo bollettino cercava di impedire agli istituti finanziari altamente regolamentati di tenere in custodia Bitcoin e altre criptovalute. Il disegno di legge ha ottenuto il sostegno bipartisan, passando con un voto di 60 a 38, segnalando un consenso significativo tra i legislatori.
Stuart Alderoty, Chief Legal Officer (CLO) di Ripple , ha elogiato la decisione, descrivendola come un significativo trionfo contro quello che ha definito un “esagerazione non autorizzata” da parte del presidente della SEC Gary Gensler.
Il SAB 121 mirava a guidare il modo in cui le aziende dovrebbero segnalare le risorse crittografiche, imponendo che tali attività siano incluse nei loro bilanci. Tuttavia, i critici hanno affermato che questa direttiva scoraggerebbe i principali depositari e altre aziende dal detenere criptovalute per i propri clienti.
Industria e reazioni politiche
Alderoty ha sottolineato l'importanza del sostegno bipartisan nel definire la legislazione che ha un impatto sul settore delle criptovalute. Il recente voto del Senato evidenzia un crescente accordo tra i legislatori statunitensi riguardo a un quadro normativo equilibrato per le risorse digitali.
Oltre a Stuart Alderoty, figure chiave come il cofondatore di MicroStrategy Michael Saylor hanno elogiato la decisione del Senato, sottolineando l'importanza di salvaguardare i diritti dei detentori di criptovalute.
Il commissario della SEC Hester Peirce, conosciuta come "Crypto Mom" per la sua posizione favorevole sugli asset digitali, ha criticato l'approccio incoerente della SEC alla regolamentazione dei servizi di custodia delle criptovalute. La critica di Peirce è in linea con l'opinione del settore secondo cui le azioni della SEC riflettono un approccio disordinato alla regolamentazione delle criptovalute, che potrebbe impedire l'innovazione e la crescita del settore.
La senatrice Cynthia Lummis, convinta sostenitrice di Bitcoin, si è unita al coro esortando il Senato a sostenere l'abrogazione della SAB 121. In un appassionato appello, ha denunciato la norma, etichettandola come una manovra ingannevole all'interno della legge sulla procedura amministrativa. Lummis ha sottolineato che lo staff della SEC ha fatto approvare il SAB 121 senza ricevere l'approvazione della maggioranza da parte della commissione.
D'altro canto, la senatrice critica di Bitcoin Elizabeth Warren ha invocato cautela, esortando i suoi colleghi del Senato a votare contro la misura. Ha sottolineato la natura unica delle risorse digitali, sottolineando che, a differenza delle risorse tradizionali, esistono esclusivamente online. Warren ha sottolineato che questa natura digitale li rende suscettibili agli attacchi informatici, citando come esempi le recenti violazioni nei principali scambi di criptovalute come Binance e FTX.
L’incertezza incombe sulla risoluzione
Anche dopo aver ottenuto l'approvazione del Senato , le prospettive per HJRes. 109 è precario a causa dell'incombente minaccia di un veto presidenziale. Il potenziale veto del presidente Biden, come promesso la scorsa settimana, potrebbe ostacolare i progressi della risoluzione, lasciando intatto l'attuale quadro di custodia delle risorse digitali da parte delle istituzioni finanziarie. Biden si trova di fronte alla decisione di trasformare il disegno di legge in legge, di porre il veto o di non intraprendere alcuna azione, il che porterebbe il disegno di legge a diventare legge senza la sua firma.
Eleanor Terrett, corrispondente di Fox Business, ha offerto il suo punto di vista sulla mossa del Senato, osservando : "Il Senato ha votato per ribaltare il SAB 121 il che, come tutti sappiamo, significa che ora la decisione va al Presidente che la settimana scorsa ha detto che intende porre il veto Esso. Se è così, allora siamo al punto di partenza con Camera e Senato che avrebbero bisogno di una maggioranza di 2/3 in entrambe le Camere per annullare il veto”.
La Camera dei Rappresentanti ha approvato la risoluzione la scorsa settimana, con il 55% dei voti favorevoli. Il voto del Senato di giovedì ha mostrato una spaccatura più decisa, con il 60% a favore e il 38% contro. Tutti i repubblicani hanno votato a favore, a cui si sono uniti 11 democratici.