Previsioni: l’industria farmaceutica al bivio tra sfide normative e opportunità di intelligenza artificiale nel 2024

Nell’intricato arazzo dell’industria farmaceutica, l’anno 2024 si dispiega come un panorama di incertezza e opportunità. Tra l’incombente minaccia di recessione economica e l’ombra di maggiori oneri normativi derivanti dall’Inflation Reduction Act (IRA), il settore si trova a un bivio. La parola chiave fondamentale, “Opportunità di intelligenza artificiale”, si intreccia nel tessuto di questa narrazione, simboleggiando sia la promessa di progresso tecnologico che le sfide che comporta.

Esplorare le opportunità dell’intelligenza artificiale e le sfide legislative

Entrando nel 2024, il settore farmaceutico si trova ad affrontare una congiuntura cruciale. L’attuazione dell’Inflation Reduction Act (IRA) nel 2022, sebbene prevista per il 2026, getta un’ombra sulle aziende farmaceutiche. Le disposizioni negoziali dell’IRA, volte a ridurre l’inflazione, prevedono un potenziale risparmio di oltre 287 miliardi di dollari nel prossimo decennio.

Tuttavia, questa ambiziosa mossa legislativa rappresenta una sfida significativa per le aziende farmaceutiche, che potrebbe costare loro miliardi di entrate attraverso la riduzione dei prezzi dei farmaci e l’aumento degli sconti.

Allo stesso tempo, il settore biotecnologico deve affrontare una serie di sfide. Dopo un 2021 trionfante, il settore dovrà affrontare una flessione nel 2022 e nel 2023, che porterà a un’ondata di licenziamenti, con oltre 100 aziende biotecnologiche che ridurranno i dipendenti solo nel 2023.

Questa flessione non riguarda esclusivamente il settore biotecnologico, poiché importanti attori del settore farmaceutico, tra cui Pfizer, Bristol Myers Squibb, Johnson & Johnson, Novavax, Amgen, Thermo Fisher Scientific e Sanofi, annunciano campagne di riduzione dei costi e iniziative di ristrutturazione. La crisi globale delle competenze aggrava la situazione, con una carenza di talenti nelle discipline scientifiche critiche, in particolare in campi emergenti come la scienza dei dati e l’intelligenza artificiale.

In risposta a queste molteplici sfide, le aziende farmaceutiche sono costrette a rivalutare le proprie strategie operative. Riconoscendo la necessità di una forza lavoro qualificata esperta nelle tecnologie emergenti, le aziende si stanno concentrando sempre più sullo sviluppo dei talenti interni, su iniziative di riqualificazione e sul reclutamento strategico da altri settori. McKinsey rileva un cambiamento nei modelli operativi all’interno delle aziende farmaceutiche, con la maggioranza che ha in atto iniziative di data science o intelligenza artificiale. Tuttavia, il progresso di molti progetti rimane ambizioso, portando al fenomeno noto come “purgatorio pilota”.

Cautela nell’era dell’IA

L’approccio cauto del settore farmaceutico nei confronti degli investimenti nell’intelligenza artificiale è evidente. Nonostante il 98% degli intervistati abbia budget dedicati per iniziative di intelligenza artificiale e scienza dei dati, quasi la metà prevede di investire tra 1 e 10 milioni di dollari nei prossimi due anni. Solo una frazione, il 3%, si sta avventurando in investimenti più grandi, compresi tra 50 e 100 milioni di dollari. Questa strategia misurata riflette la consapevolezza del settore delle incertezze economiche. L’impegno in ricerca e sviluppo, supportato dall’intelligenza artificiale e da strumenti di dati del mondo reale, rimane solido, fornendo un barlume di speranza in mezzo alle sfide.

Le aziende farmaceutiche si trovano in un momento critico, dibattendo sul ritmo di adozione delle tecnologie emergenti di intelligenza artificiale. Il dilemma tra un approccio aggressivo, che mira a semplificare le operazioni e mantenere la competitività, e uno più misurato, che limita gli sforzi di data science a progetti più piccoli, è palpabile.

La mancanza di sofisticate offerte standardizzate solleva preoccupazioni sui rischi significativi per gli operatori del settore. Mentre altri settori sono alle prese con battute d’arresto di alto profilo derivanti dall’adozione anticipata di tecnologie emergenti, il settore farmaceutico rimane cauto, valutando attentamente il rischio rispetto al rendimento nel perseguimento dell’innovazione e della stabilità.

La domanda che resta è se la strategia della tartaruga o della lepre trionferà nel lungo periodo nel campo dell’intelligenza artificiale nel settore farmaceutico . Chi si muove troppo lentamente rischia di rimanere indietro, mentre chi corre avanti rischia di inciampare fuori dal cancello. In questa intricata danza tra sfide e opportunità, nel 2024 l’industria farmaceutica è in prima linea su una frontiera tecnologica e normativa, pronta per l’evoluzione.

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