L’India ha deciso di andare contro i suoi alleati BRICS rifiutandosi di seguire l’agenda di de-dollarizzazione. Il ministro degli Esteri S. Jaishankar ha affermato che l’India non prenderà di mira il dollaro statunitense e utilizzerà le valute locali solo quando ha senso.
Questa decisione la mette in contrasto con Cina e Russia , che hanno guidato la spinta per allontanarsi dal dollaro.
Fonti interne dall'India affermano che il paese è in realtà preoccupato per il crescente controllo della Cina all'interno del gruppo. Vedete, il primo crede che il secondo stia usando il blocco per espandere il suo potere globale e non ha intenzione di sostenerlo.
L'India respinge la de-dollarizzazione e l'ingresso del Pakistan
In una dichiarazione ufficiale, Jaishankar ha spiegato la posizione dell'India:
“Non abbiamo mai preso di mira attivamente il dollaro americano”.
Allo stesso tempo, il Pakistan ha cercato di aderire ai BRICS, aggiungendo ancora più pressione alla situazione. Il paese ha presentato domanda di adesione per la prima volta alla fine del 2023, sperando nel sostegno dei membri.
La Russia, che ha stretti rapporti con il Pakistan, ha già sostenuto con forza la candidatura. Il vertice dei BRICS, previsto per il 22-24 ottobre a Kazan, in Russia, discuterà della potenziale adesione.
Il Pakistan vede l’adesione al gruppo alternativo di nazioni come un modo per stabilizzare la sua economia in difficoltà. La crescita del PIL del paese è scesa dal 5% nel 2022 a poco più del 2% nel 2023-2024, e il rapporto debito/PIL si avvicina al 75%.
India e Pakistan hanno una lunga storia di tensioni e molti analisti ritengono che l’India bloccherà l’ingresso del Pakistan nei BRICS.
L’India potrebbe vedere questa mossa come un altro modo per la Cina di aumentare la propria influenza nel gruppo, soprattutto visti gli stretti legami tra Cina e Pakistan.
Nuova Delhi vede entrambi i paesi come minacce strategiche e preferirebbe limitare il loro ruolo nei BRICS.
La posta in gioco economica del Pakistan nei BRICS
Il Pakistan spera che l’adesione ai BRICS apra le porte a nuovi mercati e risorse finanziarie, in particolare attraverso la Nuova Banca per lo Sviluppo (NDB).
A differenza del Fondo monetario internazionale (FMI), la NDB offre prestiti con meno condizioni, il che sarebbe un sollievo per il Pakistan.
Il vice primo ministro russo Alexei Overchuk ha recentemente visitato Islamabad e ha confermato che Mosca sostiene l'adesione del Pakistan.
Se il Pakistan dovesse entrare, potrebbe beneficiare di legami commerciali più forti con i paesi BRICS, che producono il 40% del petrolio mondiale e il 42% del grano. Ciò aiuterebbe il Pakistan a diversificare il proprio commercio e a migliorare la sicurezza alimentare.
Ma il gruppo opera sulla base del consenso, il che significa che tutti i membri attuali devono accettare di ammetterne di nuovi. Ciò dà all'India il potere di bloccare la richiesta del Pakistan.