Il tasso di inflazione cinese ha toccato il minimo di due anni, con il National Bureau of Statistics (NBS) rivelando un aumento anno su anno dello 0,1% ad aprile, in calo dallo 0,7% di marzo.
Il calo dei prezzi è stato in parte attribuito a un calo dei prezzi di alimenti e bevande e alcuni analisti mettono in guardia sui potenziali pericoli della deflazione.
Fattori alla base del declino
Il minor tasso di inflazione in Cina è dovuto in parte al calo dei prezzi di generi alimentari e bevande, scesi dal 2,4% di marzo a meno dell'1% di aprile. L'inflazione core, che esclude i prezzi di alimenti e bevande, è aumentata dello 0,7% su base annua.
Sfortunatamente, nonostante gli sforzi compiuti, sembra che l'attuale tasso di inflazione del paese sia ancora al di sotto dell'obiettivo del 3% per l'anno, il che indica un esito incerto.
Nonostante le preoccupazioni degli analisti sulla lenta ripresa economica in Cina a seguito della pandemia, Zou Lan, un funzionario della People's Bank of China (PBOC), ha respinto queste preoccupazioni, affermando che non vi è alcuna base per la deflazione o l'inflazione a lungo termine. La domanda dei consumatori dovrebbe aumentare durante la seconda metà dell'anno.
Raccomandazioni di esperti
Standard Chartered prevede che i livelli di inflazione raggiungeranno lo 0% nei prossimi mesi, a seguito di un picco del prezzo del petrolio greggio nella prima metà del 2022 che ha creato una base di confronto elevata. Nonostante il basso livello di inflazione, la banca prevede un tasso di crescita superiore al 5% senza adeguare i tassi di interesse, che attualmente si attestano all'1%.
Alcuni esperti, temendo la possibilità di deflazione, hanno proposto varie misure per contrastarla. Li Daokui, professore di economia alla Tsinghua University ed ex membro del comitato consultivo della PBOC, ha esortato il governo a distribuire aiuti in contanti ai cittadini per aumentare la domanda.
Li ritiene che 500 miliardi di yuan in buoni di consumo potrebbero portare a un trilione di yuan di consumi complessivi, con lo stato che riceve oltre 300 miliardi di yuan di tasse dalla spesa resa possibile dai sussidi in contanti.
Confronto con gli Stati Uniti
Il basso tasso di inflazione in Cina è in netto contrasto con gli Stati Uniti, dove i prezzi al consumo sono aumentati del 4,9% ad aprile, poiché la Federal Reserve ha tentato di gestire l'aumento dei prezzi aumentando i tassi per 10 volte consecutive.
I prezzi dei servizi in Cina sono aumentati dell'1% ad aprile rispetto all'anno precedente, rispetto allo 0,8% registrato a marzo. Questo aumento è stato guidato dalla spesa dei consumatori per i viaggi e altri servizi per il tempo libero.
La ripresa economica in Cina sembra sbilanciata, con il settore dei servizi che si sta normalizzando mentre il settore manifatturiero rimane debole, secondo Zhiwei Zhang di Pinpoint Asset Management.
L'indice dei prezzi alla produzione della Cina, che misura i prezzi pagati dai grossisti, è sceso del 3,6% ad aprile rispetto all'anno precedente, a causa del calo dei prezzi globali delle materie prime come il minerale di ferro e il greggio.
La Cina ha fissato un obiettivo di crescita di circa il 5% per l'anno, l'obiettivo più basso da decenni, con il premier Li Qiang che avverte che raggiungerlo non sarà un compito facile. L'attuale basso tasso di inflazione, tuttavia, evidenzia le sfide che la nazione deve affrontare per bilanciare la sua ripresa economica in un panorama globale in evoluzione.