In un caso di alto profilo nel mercato delle criptovalute della Corea del Sud, i pubblici ministeri hanno chiesto una pena detentiva a otto anni per Lee Jung-hoon, ex presidente di Bithumb, il secondo più grande scambio di criptovalute del paese.
L'udienza d'appello, presieduta dal giudice Seo Seung-ryeol dell'Alta Corte di Seoul, rivisita le accuse di una massiccia frode da 85 milioni di dollari riguardante la mancata quotazione di BXA (Bithumb Coin).
Lee Jung-hoon rischia una condanna a otto anni di prigione
Secondo il media coreano Decenter, l'Alta Corte di Seoul ha ripreso l'udienza d'appello per Lee Jung-hoon, ex presidente di Bithumb. A seguito di ciò, l'accusa ha ribadito la richiesta di condanna a otto anni di reclusione per Lee, intensificando la battaglia legale su presunta frode da 110 miliardi di won, pari a circa 85 milioni di dollari.
Lee Jung-hoon è accusato di aver ingannato il presidente del gruppo BK Kim Byeong-gun in un accordo fraudolento con il pretesto di acquisire e gestire congiuntamente Bithumb, con la promessa di quotare BXA (Bithumb Coin) in borsa.
L'accusa, contestando l'assoluzione del primo processo, sostiene che Lee intendeva eludere i regolamenti finanziari e trarre profitto attraverso le monete dell'exchange, sfruttando una significativa asimmetria informativa e fuorviando gli investitori sulla fattibilità della quotazione di BXA.
Nonostante sia stata assolta nel primo processo, in cui la corte ha citato una clausola non vincolante nell'accordo di investimento e non ha trovato alcuna promessa esplicita per la quotazione delle monete, l'accusa ha presentato appello, citando la presunta intenzione di Lee di ingannare. L'accusa sostiene che Lee era pienamente consapevole delle difficoltà nel quotare le monete BXA ma non ha rivelato queste sfide a Kim, ingannandolo così intenzionalmente.
La difesa di Lee contrasta le affermazioni dell'accusa
La difesa di Lee, tuttavia, mette in dubbio l'attendibilità delle dichiarazioni del presidente Kim, sottolineando le incongruenze e sottolineando che Kim stesso aveva inizialmente proposto di acquisire Bithumb. Hanno inoltre contestato l'affermazione secondo cui Kim non era a conoscenza dello stato di quotazione della moneta BXA, citando messaggi scambiati con un testimone sul processo di quotazione.
Nella sua dichiarazione finale, Lee ha negato qualsiasi intenzione ingannevole, esprimendo la sua fiducia nella capacità di Kim di guidare l'azienda e contribuire alla sua crescita. Ha sottolineato il suo impegno come venditore e ha espresso la sua frustrazione per i ritardi nei pagamenti.
Mentre il processo d'appello riprenderà il 18 gennaio del prossimo anno, il caso continua ad affascinare l'industria delle criptovalute della Corea del Sud, con la comunità che attende con impazienza il verdetto. L'esito di questo processo riveste un'importanza significativa, con la comunità delle criptovalute che ne monitora da vicino gli sviluppi.
Il post L'ex presidente di Bithumb potrebbe rischiare 8 anni di prigione: il rapporto è apparso per la prima volta su CryptoPotato .