L’ETF sulle criptovalute giapponesi non è stato ancora ufficialmente depositato, i piani sono ancora in fase di sviluppo

L'ETF sulle criptovalute giapponesi non è stato ancora ufficialmente depositato, i piani sono ancora in fase di sviluppo

L'ETF spot giapponese sul Bitcoin potrebbe non arrivare così presto come previsto questa settimana.

SBI Holdings ha smentito le precedenti indiscrezioni secondo cui avrebbe presentato domanda formale per fondi negoziati in borsa (ETF) legati alle criptovalute in Giappone, chiarendo che i piani sono ancora in fase di sviluppo.

La chiarezza normativa è ancora in sospeso

"Contrariamente a quanto riportato da alcuni media, non abbiamo presentato alcuna domanda all'autorità per costituire un ETF relativo alle criptovalute", ha dichiarato venerdì il portavoce di SBI a Cointelegraph. "Siamo solo in fase di pianificazione".

Il portavoce ha affermato che SBI non presenterà alcuna domanda di ETF finché la Financial Services Agency (FSA) giapponese non avrà finalizzato il suo approccio alla classificazione delle criptovalute.

"In Giappone, gli ETF che incorporano criptovalute dovrebbero essere approvati in modo da allinearsi alle risposte delle autorità finanziarie e fiscali", ha affermato il rappresentante dell'SBI. "Pertanto, la presentazione della domanda avverrà dopo l'entrata in vigore di queste revisioni legali".

Nell'annuncio dei risultati del secondo trimestre di una settimana fa, SBI ha presentato il piano per due nuovi ETF: un prodotto ibrido che combina oro e asset digitali, e un altro che detiene Bitcoin e XRP spot. I report hanno indicato come prova il testo dell'ultima presentazione degli utili della società.

Tuttavia, il materiale di presentazione non confermava esplicitamente alcuna documentazione normativa e la SBI si è mossa per chiarire la situazione.

A giugno, la FSA ha proposto di riconoscere alcune attività digitali come prodotti finanziari ai sensi del Financial Instruments and Exchange Act (FIEA), il quadro normativo che regola i titoli tradizionali.

Primo ETF crittografico quotato in borsa in Giappone, se approvato

Se approvata, la modifica potrebbe consentire la quotazione dei primi ETF crittografici in Giappone. Pur chiarendo di non aver ancora presentato domanda, SBI ha già adottato misure per posizionarsi sul mercato degli ETF previsto in Giappone. Come riportato in precedenza da BeInCrypto, la società ha stretto una partnership con la società di investimento statunitense Franklin Templeton per creare una nuova joint venture per la gestione di asset digitali in Giappone.

Nikkei ha riferito che SBI deterrà una quota di maggioranza del 51% nella nuova società, mentre Franklin Templeton deterrà le restanti azioni. La partnership è progettata per lanciare ETF su Bitcoin non appena la FSA ne darà l'approvazione. La joint venture intende inoltre sfruttare l'esperienza di Franklin Templeton nella tokenizzazione degli asset per ampliare la futura offerta di prodotti.

Questa mossa è parallela ai piani di SBI per due concetti di ETF tramite la sua controllata SBI Global Asset Management: un ETF spot puramente dedicato a Bitcoin e XRP e un fondo ibrido con almeno il 51% allocato all'oro e la restante parte ad asset digitali. L'azienda mira a offrire questi prodotti innanzitutto agli investitori individuali, in linea con la sua missione di "promuovere la democratizzazione degli investimenti alternativi".

L'inclusione di XRP da parte di SBI riflette il suo rapporto di lunga data con Ripple, di cui rimane un azionista di maggioranza. L'azienda ha promosso attivamente XRP nei pagamenti transfrontalieri in tutta l'Asia. Gli analisti affermano che un ETF regolamentato con esposizione diretta a XRP potrebbe contribuire a legittimare l'adozione istituzionale del token in Giappone.

Il concetto di ETF ibrido oro-criptovaluta è mirato ad attrarre sia gli appassionati di asset digitali sia gli investitori avversi al rischio, unendo il potenziale di crescita delle criptovalute alla stabilità percepita dell'oro.

Espansione strategica in Web3

Le ambizioni di SBI in materia di ETF rientrano in una strategia più ampia di Web3. L'azienda sta espandendo le iniziative sulle stablecoin, tra cui USDC, RLUSD di Ripple e una stablecoin in fase di progettazione denominata in yen, per integrare titoli, asset bancari e asset digitali in un'unica infrastruttura finanziaria.

Gli osservatori del settore considerano queste misure come un passo avanti in vista di un probabile cambiamento di mercato una volta ottenuta l'approvazione degli ETF. L'introduzione di ETF crittografici regolamentati potrebbe sbloccare nuovo capitale istituzionale, in particolare da fondi pensione e gestori patrimoniali che hanno evitato l'esposizione diretta alle criptovalute a causa di ostacoli normativi e fiscali.

Nonostante l'ottimismo stia crescendo, soprattutto all'interno della comunità XRP, gli esperti del settore avvertono che la revisione normativa e la verifica del prodotto richiederanno tempo. SBI ha ribadito che tutte le informazioni pubblicamente disponibili sui suoi piani ETF sono contenute nella presentazione degli utili e nei relativi rendiconti, senza ulteriori dettagli su commissioni, custodia o date di lancio.

Se la FSA giapponese finalizzasse le revisioni legali proposte, il Paese potrebbe unirsi a Stati Uniti e Canada nell'offerta di ETF spot su criptovalute. Per SBI, un ingresso anticipato potrebbe consolidare la sua leadership nel panorama finanziario in evoluzione del Giappone, mentre partnership come quella con Franklin Templeton sottolineano la sua intenzione di essere pronta non appena le autorità di regolamentazione apriranno le porte.

Il post Japan Crypto ETF non è stato ufficialmente depositato, i piani sono ancora in fase di sviluppo è apparso per la prima volta su BeInCrypto .

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