Le scorte di Bitcoin (BTC) dei minatori diminuiscono a livelli mai visti dall’era di Satoshi

L’offerta di bitcoin detenuta dai minatori si è ridotta a livelli mai visti da oltre 14 anni.

Questo massiccio calo delle riserve minerarie arriva in un momento in cui il mercato più ampio delle criptovalute sta assistendo a un aumento dell’interesse istituzionale e a una crescente adozione mainstream.

Le riserve minerarie di Bitcoin hanno toccato il minimo di 14 anni

Secondo l'ultima analisi della società di analisi on-chain CryptoQuant, l'ultima volta che le riserve dei minatori erano così basse, Bitcoin era ancora agli inizi. Il creatore di Bitcoin Satoshi Nakamoto stava lavorando attivamente al progetto e il concetto di altcoin doveva ancora emergere.

Era un periodo in cui Barack Obama occupava la Casa Bianca e l’idea che aziende come MicroStrategy abbracciassero BTC come asset di investimento legittimo sembrava un sogno lontano.

La diminuzione delle riserve dei minatori può essere attribuita a diversi fattori, uno dei quali è l’aumento dei costi delle operazioni di mining e la domanda di vendita di bitcoin estratti a prezzi redditizi.

Poiché la difficoltà di mining continua ad aumentare, i miner sono incentivati ​​a cedere una parte delle loro partecipazioni per sostenere le proprie operazioni e successivamente a reinvestire in hardware di mining più efficiente.

“Le aziende e gli investitori sufficientemente lungimiranti da comprendere le implicazioni a lungo termine dell’offerta se la caveranno molto bene. Lentamente… poi tutto in una volta."

Mercato “ostinatamente rialzista”.

Martedì il Bitcoin è sceso a 69.200 dollari, mentre gli investitori hanno preso profitti dopo che la principale criptovaluta ha superato brevemente la soglia dei 70.000 dollari alla fine di lunedì. I movimenti dei prezzi delle principali criptovalute sono stati contrastanti.

Secondo un rapporto pubblicato lunedì dall'exchange di criptovalute Bitfinex, il calo del valore del bitcoin da marzo è stato probabilmente guidato dai detentori a lungo termine che hanno venduto le loro scorte. Tuttavia, i dati blockchain indicano che questa tendenza si è arrestata e gli investitori sono nuovamente passati alla modalità di accumulazione.

Un precedente rapporto di CryptoQuant affermava che il 50% della fornitura di bitcoin a lungo termine era "inattiva", il che significa che non vi erano movimenti o cambiamenti nelle partecipazioni nei portafogli tracciati. Questa mancanza di attività può essere considerata un segno di forte convinzione a lungo termine, che potrebbe segnalare ulteriori aumenti dei prezzi.

Confermando ulteriormente il sentimento positivo che circonda la continua crescita del bitcoin, QCP Capital, con sede a Singapore, ha affermato che il mercato rimane "ostinatamente rialzista" mentre osserva un aumento dell'attività di trading.

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