Un recente rapporto sui crimini crittografici della società di analisi blockchain Chainalysis ha rivelato che la stragrande maggioranza delle transazioni di criptovaluta, circa il 99,6%, viene utilizzata per scopi legali. Lo studio fa luce sul panorama in evoluzione dell’utilizzo delle criptovalute e mette in discussione le narrazioni prevalenti sulle attività illecite nello spazio crittografico.
Secondo il rapporto, il valore totale della criptovaluta inviata a indirizzi illeciti ha registrato un calo significativo da 39,6 miliardi di dollari nel 2022 a 24,2 miliardi di dollari nel 2023. La cifra del 2022 è stata in parte gonfiata da 8,7 miliardi di dollari di richieste di risarcimento da parte dei creditori di FTX in seguito al crollo della Sam Bankman. Startup guidata da Fried.
Le criptovalute sono legali, afferma Chainalysis
I risultati presentati da Chainalysis indicano che le transazioni illecite di criptovalute hanno rappresentato solo lo 0,34% del volume totale delle criptovalute nel 2023, in calo rispetto allo 0,42% nel 2022 e in sostanziale calo rispetto all'1,3% nel 2019.
Queste cifre mettono in discussione le dichiarazioni pubbliche fatte da influenti leader aziendali, come Jamie Dimon, CEO di JPMorgan Chase & Co., che ha espresso preoccupazione per il ruolo della criptovaluta in attività illegali come l'elusione fiscale, il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.
I fan delle criptovalute, incluso Edward Snowden, hanno deriso Dimon per quella che vedevano come una posizione eccessivamente drammatica.
È incredibile come l'approvazione di un ETF #Bitcoin da parte del @SECGov sia bastata per trasformare il CEO di @JPMorgan dal Re del Denaro in quel ragazzo che passa metà di ogni intervista a insistere "Non mi interessa Bitcoin", e l'altra metà quasi singhiozzando perché gli ha rubato la moglie e gli ha sparato al cane.
— Edward Snowden (@Snowden), 17 gennaio 2024
Tuttavia, è importante notare che i dati di Chainalysis non comprendono i fondi derivati da criminalità non cripto-nativa, potenziale manipolazione del mercato o fondi associati al riciclaggio di denaro crittografico.
Il rapporto si concentra esclusivamente sui fondi rubati negli hack crittografici e su quelli diretti a indirizzi identificati come illeciti.
Nonostante il calo, vale la pena sottolineare che i crimini legati alle criptovalute rimangono piccoli rispetto alle attività illecite all’interno del settore finanziario più ampio.
Il più recente Global Financial Crime Report del Nasdaq stima che oltre 3,1 trilioni di dollari di fondi illeciti siano circolati attraverso il sistema finanziario globale nel 2023. In particolare, il traffico di droga ha rappresentato 782,9 miliardi di dollari, il traffico di esseri umani per 346,7 miliardi di dollari e il finanziamento del terrorismo per 11,5 miliardi di dollari.
In calo i crimini legati al Bitcoin
Il rapporto Chainalysis fa luce anche sulle tendenze in evoluzione nell'utilizzo delle criptovalute per scopi illeciti. Sebbene Bitcoin sia stata la principale criptovaluta utilizzata dai criminali informatici fino al 2021 a causa della sua elevata liquidità, il suo volume di transazioni illecite è costantemente diminuito negli ultimi cinque anni.
Al suo posto, le stablecoin, come Tether, sono emerse come attori di spicco nelle attività sia legittime che illecite all’interno del mercato delle criptovalute.
L’aumento delle stablecoin nelle transazioni illecite evidenzia la necessità di una vigilanza continua e di misure normative per affrontare i potenziali rischi. È fondamentale che le autorità, gli operatori del settore e le forze dell’ordine rimangano proattivi nell’individuare e mitigare le attività illecite, promuovendo allo stesso tempo l’innovazione e la crescita nel settore delle criptovalute.
Nel complesso, il rapporto Chainalysis fornisce preziose informazioni sullo stato delle transazioni di criptovaluta, rivelando che la stragrande maggioranza viene condotta per scopi legali.
Il calo dell’utilizzo illecito significa progressi nella costruzione di un ecosistema crittografico più sicuro e conforme. Tuttavia, il rapporto serve a ricordare che sono necessari sforzi continui per affrontare i potenziali rischi e garantire l’uso responsabile delle criptovalute in un panorama finanziario sempre più digitale.
Immagine in primo piano da Freepik