Secondo alcune indiscrezioni, Nomura Holdings si sta preparando a rafforzare la propria presenza nel mercato giapponese delle criptovalute, con l'intensificarsi dell'attività di trading in tutto il Paese.
L'iniziativa è stata presa da Laser Digital Holdings, una divisione di Nomura con sede in Svizzera che è attualmente in fase di pre-consultazione con l'Agenzia giapponese per i servizi finanziari per ottenere una licenza per offrire servizi di trading a clienti istituzionali.
I colloqui segnalano una spinta a portare sul mercato più operatori finanziari tradizionali.
Nomura rafforza la sua scommessa
Il CEO di Laser, Jez Mohideen, ha dichiarato a Bloomberg che la richiesta riflette la fiducia del gruppo nel panorama giapponese degli asset digitali. Laser è stata lanciata nel 2022 e ha già ottenuto una licenza commerciale completa per le criptovalute a Dubai nel 2023.
Nomura Holdings prevede di espandersi nel mercato giapponese degli asset digitali attraverso una sussidiaria, mentre il trading di criptovalute nel Paese si intensifica https://t.co/vV6z8i9JTZ
— Bloomberg (@business) 3 ottobre 2025
Nello stesso anno è stata fondata una filiale giapponese. Se le autorità di regolamentazione approveranno la nuova richiesta, Laser prevede di fungere da broker-dealer per banche, gestori pensionistici e società di criptovalute, e di supportare gli exchange che operano in Giappone.
Una storia di ambizione e risultati contrastanti
Nomura ha creato Laser per occuparsi di gestione patrimoniale, investimenti di rischio e servizi di trading per asset digitali. L'unità non è stata un motore di profitto costante.
All'inizio di quest'anno, Nomura ha annunciato una perdita trimestrale in Europa, in parte dovuta alle attività di Laser. Il CFO Hiroyuki Moriuchi ha descritto i risultati dell'unità come "non molto buoni".
Mohideen aveva previsto che Laser avrebbe raggiunto il pareggio di bilancio entro due anni dal lancio, ma in seguito avvertì che realizzare un profitto avrebbe potuto richiedere più tempo del previsto.
Volumi di scambio raddoppiati
Secondo la Japan Virtual and Crypto Assets Exchange Association, il valore delle transazioni in criptovalute in Giappone è salito a 33,7 trilioni di yen, ovvero circa 230 miliardi di dollari, nei primi sette mesi dell'anno, circa il doppio rispetto al ritmo precedente.
Il valore on-chain ricevuto è aumentato del 120% nei 12 mesi fino a giugno 2025, superando mercati come Corea del Sud, India e Vietnam.
I rapporti hanno rivelato che le misure politiche, tra cui possibili tagli fiscali e nuove regole per i fondi crittografici, stanno contribuendo ad attrarre sia i giovani investitori al dettaglio sia i più grandi operatori istituzionali.
Le aziende tradizionali si spostano verso le garanzie crittografiche
Daiwa Securities ha recentemente consentito ai clienti delle sue 181 filiali di utilizzare Bitcoin ed Ether come garanzia per prestiti in yen. Questa mossa dimostra come alcune grandi società finanziarie stiano integrando le criptovalute nei servizi finanziari quotidiani.
Anche un emittente di stablecoin sostenuto dallo yen ha ottenuto una licenza, aggiungendo ulteriori strumenti a disposizione di trader e gestori di fondi.
Restano le domande sui profitti
Nonostante l'aumento degli indici di trading e on-chain, il business case per alcuni nuovi arrivati non è ancora comprovato. Le perdite iniziali di Laser e le aspettative di profitto ritardate evidenziano questo rischio.
L'espansione di Nomura in Giappone è chiaramente una strategia a lungo termine, ma i rendimenti a breve termine sono incerti e dipenderanno dalla rapidità con cui i flussi istituzionali continueranno a crescere e da come le autorità di regolamentazione stabiliranno le regole.
Immagine in evidenza da Unsplash, grafico da TradingView