Le banche presentano una richiesta alla SEC per il ruolo di custodia delle criptovalute nel contesto dell’impennata degli ETF Bitcoin

I principali istituti bancari degli Stati Uniti stanno esercitando pressioni sulla Securities and Exchange Commission (SEC) affinché rivaluti la sua definizione di criptovaluta, con l'obiettivo di assicurarsi un ruolo più importante nel fiorente mercato delle criptovalute. Questa spinta arriva dopo la recente approvazione degli Exchange Traded Funds (ETF) su Bitcoin, che hanno escluso le banche americane come custodi degli asset.

Sostegno del settore bancario per un adeguamento normativo

Una coalizione composta da Bank Policy Institute, American Bankers Association, Financial Services Forum e Securities Industry and Financial Markets Association ha scritto una lettera al presidente della SEC Gary Gensler, sottolineando l'assenza di banche statunitensi come custodi degli ETF Bitcoin approvati. Il gruppo esorta la SEC a rivedere lo Staff Accounting Bulletin 121 (SAB 121), pubblicato nel marzo 2022, che regola il trattamento contabile degli obblighi di custodia delle criptovalute.

La coalizione suggerisce di restringere la definizione di cripto-asset delineata nel SAB 121 per escludere gli asset tradizionali registrati sulla tecnologia blockchain. Questa modifica proposta mira a impedire che asset come i depositi tokenizzati ricadano sotto una rigorosa guida crittografica.

Inoltre, il gruppo sostiene l'esenzione delle banche dall'obbligo di detenere criptovalute nei loro bilanci, cosa che secondo loro è costosa e impedisce la loro capacità di offrire servizi di custodia di criptovalute su larga scala. Tuttavia, sottolineano l’importanza di mantenere i requisiti di informativa per garantire la trasparenza per gli investitori.

Risposta del mercato e osservazioni

Matt Hougan, Chief Investment Officer di Bitwise, interpreta la lettera della coalizione come indicativa di un cambiamento nella posizione normativa di Washington nei confronti degli asset crittografici, in particolare alla luce dell'approvazione degli ETF Bitcoin.

Nel frattempo, l'analista dell'ETF di Bloomberg Eric Balchunas osserva che le banche statunitensi sono interessate a partecipare all'ondata di finanza digitale, come testimoniano i loro sforzi per assicurarsi ruoli nella sfera della custodia delle criptovalute. Ulteriori commenti da parte di addetti ai lavori suggeriscono una crescente frustrazione tra i banchieri per la loro esclusione dal facilitare gli ETF spot su Bitcoin per i clienti.

Nonostante l’assenza di banche statunitensi come depositari, gli ETF spot su Bitcoin appena lanciati hanno suscitato un notevole interesse da parte degli investitori, con i dati preliminari di Farside che indicano afflussi aggregati che superano i 4 miliardi di dollari. Questo afflusso di fondi negli ETF Bitcoin si accompagna a un’accelerazione dei deflussi da Grayscale, un importante gestore patrimoniale di valuta digitale.

L'appello del settore alla SEC affinché rivaluti le normative sulle criptovalute sottolinea il panorama in evoluzione della finanza digitale e la crescente integrazione delle istituzioni finanziarie tradizionali nel mercato delle criptovalute. Mentre le parti interessate attendono decisioni normative, la performance degli ETF Bitcoin e del mercato più ampio delle criptovalute continuerà a essere attentamente monitorata sia dagli investitori che dagli osservatori del settore.

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