Le banche centrali del G7 daranno questa settimana le prime risposte al caos tariffario di Trump

La politica monetaria del primo Gruppo dei Sette (G7) risponderà alle tariffe del presidente Donald Trump, che sono state imposte sui mercati globali la scorsa settimana. La Banca Centrale Europea (BCE) e la Banca del Canada (BOC) emetteranno tagli dei tassi e prenderanno decisioni sulle difficoltà del mercato.

Gli economisti si aspettano che la BCE tagli i tassi giovedì, con i funzionari che collegano i tagli dei costi ai rischi per la stabilità dei prezzi e al rinnovato stress del mercato.

Giovedì scorso, la presidente della BCE Christine Lagarde ha affermato che la banca centrale dispone degli strumenti per gestire le minacce emergenti. Sarà la seconda volta in due anni che la BCE si troverà ad affrontare le ricadute del mercato a causa di una decisione della Federal Reserve, l’ultima volta è stata il crollo della Silicon Valley Bank nel 2023.

Stati Uniti: relatori della Fed e nuovi dati economici da attendere

Il presidente Jerome Powell parlerà mercoledì davanti all'Economic Club di Chicago, a cui si uniranno lo stesso giorno i presidenti regionali della Fed Jeff Schmid e Lorie Logan. Altri funzionari della Fed, tra cui i governatori Christopher Waller e Lisa Cook, parleranno all’inizio della settimana.

Gli investitori stanno osservando attentamente i segnali che indicano che la Fed potrebbe orientarsi verso tagli dei tassi a causa dell’allentamento dell’inflazione. I prezzi al consumo core negli Stati Uniti sono aumentati solo dello 0,1% a marzo e del 2,8% su base annua, l’aumento annuale più basso da marzo 2021, scendendo al di sotto delle aspettative del mercato.

Si prevede che i dati sulle vendite al dettaglio previsti mercoledì mostreranno un robusto aumento mensile dell'1,4% a marzo, in parte causato da acquisti preventivi dei consumatori in vista della tariffa del 25% di Trump su automobili e componenti importati. Secondo Ward's Intelligence, le vendite di veicoli sono aumentate ad un ritmo annualizzato di 17,77 milioni, il dato più forte in quasi quattro anni.

La produzione industriale potrebbe diminuire dello 0,2% a causa di un calo della domanda di servizi di pubblica utilità e di un rallentamento della produzione. Si prevede che anche i cantieri edili, previsti per giovedì, diminuiranno poiché i costruttori si concentreranno sulla riduzione delle scorte in eccesso.

Dall’altra parte dell’Atlantico, la Banca del Canada sta valutando l’impatto inflazionistico delle tariffe statunitensi prima di agire. Secondo quanto riferito, i politici canadesi sono “molto cauti” nell’allentare le condizioni monetarie troppo rapidamente, soprattutto con il riemergere dei rischi di inflazione.

La Cina prevede un rallentamento e non si inchinerà agli Stati Uniti

La Cina è l’epicentro dell’ultima offensiva commerciale di Trump, e dovrà impiegare nuove tattiche per bloccare qualsiasi tentativo di deturpare il proprio mercato interno.

Si prevede che i dati sulle esportazioni di marzo mostreranno un rallentamento dello slancio del mercato anche prima dell’imposizione delle tariffe. Il PIL del primo trimestre, previsto per mercoledì, potrebbe fornire la prova di un rallentamento economico, mentre i dati sull'indice dei prezzi al consumo confermano la deflazione dei consumi per il secondo mese consecutivo.

Il deterioramento dei legami commerciali con gli Stati Uniti non ha fatto battere ciglio alla Cina. Venerdì ha risposto imponendo tariffe del 125% su tutti i beni statunitensi, liquidando le politiche commerciali di Washington come uno “scherzo”.

Altrove in Asia, si prevede che la banca centrale di Singapore allenterà la politica monetaria lunedì, mentre si prevede che la Corea del Sud manterrà i tassi stabili giovedì. Martedì arriveranno anche i dati sull'inflazione dall'India, giovedì dalla Nuova Zelanda e alla fine della settimana lavorativa dal Giappone.

Europa ed EMEA sul filo del rasoio

Nel Regno Unito, i dati sull'occupazione di martedì dovrebbero mostrare una crescita salariale persistente, mentre i dati sull'inflazione di mercoledì potrebbero segnalare un crollo economico.

Nell’Eurozona, l’inflazione core è scesa al 2,4% a marzo, il livello più basso dall’inizio del 2022, ma comunque sufficiente per lasciare i politici cauti. Il sondaggio tedesco ZEW sulla fiducia degli investitori condotto martedì e i dati sulla produzione industriale di febbraio aiuteranno a orientare la direzione della BCE.

Altrove, si prevede che il tasso di inflazione di Israele scenderà al 3,2%, rimanendo appena al di sopra del range obiettivo.

La banca centrale turca si riunirà per la prima volta dopo i disordini politici seguiti alla detenzione del leader dell'opposizione Ekrem Imamoglu. Gli analisti sono divisi; alcuni prevedono una pausa, mentre altri, tra cui Goldman Sachs, menzionano un rialzo dei tassi.

Sul versante africano, si prevede che la Namibia lascerà invariato il suo tasso di riferimento al 6,75%, allineandosi alla posizione stabile del Sud Africa grazie al suo ancoraggio valutario. Giovedì, anche il Botswana manterrà probabilmente i tassi all’1,9% per il quarto incontro consecutivo, mentre combatte i tassi di inflazione ostinati che si aggirano ai massimi di sei mesi.

L’Egitto potrebbe iniziare un ciclo di allentamento con il rallentamento dell’inflazione, anche se le preoccupazioni sul deflusso di capitali legate alla volatilità delle tariffe statunitensi potrebbero indurre alla cautela.

La disciplina fiscale sudamericana dà i suoi frutti

In Argentina, le riforme fiscali del presidente Javier Milei hanno prodotto un raro surplus di bilancio, il primo in più di un decennio. Si prevede che i dati di marzo, previsti mercoledì, segneranno il 14° surplus mensile consecutivo. Come riportato da Cryptopolitan la scorsa settimana, Milei ha ottenuto un accordo da 20 miliardi di dollari con il FMI per migliorare la situazione economica della nazione sudamericana.

Martedì il Perù pubblicherà i dati proxy sul PIL e sul lavoro, aspettandosi una migliore performance economica. Il Paese, guidato dalla presidente Dina Boluarte, ha sovraperformato le previsioni per sette mesi consecutivi e il suo governo prevede una crescita che raggiungerà il 4% quest’anno e il 5% nel 2026.

Cryptopolitan Academy: vuoi far crescere i tuoi soldi nel 2025? Scopri come farlo con la DeFi nella nostra prossima webclass. Salva il tuo posto

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.

Torna in alto