I mercati finanziari sono stati scossi da una serie di crolli bancari, con il crollo di tre istituzioni statunitensi in un breve periodo. Ora emergono segnali di difficoltà anche in Europa. Mercoledì 15 marzo, le azioni del Credit Suisse sono crollate a un nuovo minimo storico dopo che il suo maggiore azionista, la Saudi National Bank (SNB), ha rifiutato di offrire ulteriori aiuti finanziari. Questa notizia ha inviato onde d'urto attraverso i mercati, lasciando gli investitori incerti sul futuro.
Il presidente della Banca nazionale saudita afferma che il Credit Suisse non ha bisogno di altro denaro
Ammar Al Khudairy, presidente della Saudi National Bank, ha descritto l'investimento della sua banca come opportunistico ed ha espresso la convinzione che la realizzazione del valore dell'investimento della BNS sarà dimostrata attraverso un'inversione di tendenza di successo da parte di Cisse Bank.
“Siamo soddisfatti del piano di trasformazione che hanno presentato. È una banca molto forte”. Al Khudairy ha ulteriormente commentato la questione durante una conferenza a Riyadh, affermando che il Credit Suisse ha tutte le risorse necessarie per portare a termine con successo questa trasformazione. Non credo che avranno bisogno di soldi extra; se guardi i loro rapporti, vanno bene. E operano sotto un rigido regime normativo in Svizzera e in altri paesi».
Ammar Al Khudiary, Presidente della Banca nazionale saudita.
Il dirigente della banca ha inoltre osservato che l'obiettivo di investimento della BNS non è vincolato nel tempo e che uscirà quando avrà ottenuto il giusto valore dalle sue azioni. Nell'ottobre dello scorso anno, la BNS ha acquisito una partecipazione del 9,9% nella raccolta di fondi di capitale del Credit Suisse e si è impegnata a investire fino a 1,5 miliardi di franchi svizzeri ($ 1,5 miliardi). Tuttavia, il titolo del prestatore svizzero è sceso a un nuovo minimo storico questa settimana con un calo del 21% rispetto al dato di trading giornaliero al momento della stampa. CSGN era scambiato a 1.768 CHF in quel momento.
La curva del Credit Default Swap (CDS) del prestatore è attualmente invertita, suggerendo difficoltà finanziarie. In confronto, il CDS di Credit Suisse è 18 volte quello di UBS e 9 volte quello di Deutsche Bank. Tuttavia, ciò indica un grave indebolimento della posizione del creditore rispetto ad altri attori principali.