Con una mossa che sta suscitando scalpore, il presidente Javier Milei ha improvvisamente sciolto l'Investigative Task Force (UTI), un'unità speciale creata per indagare sul crollo del memecoin LIBRA e sul ruolo avuto dal presidente e da sua sorella, Karina Milei, nell'intero evento.
La decisione di chiuderlo è stata formalizzata tramite il decreto 332/2025, firmato da Milei e dal ministro della Giustizia Mariano Cúneo Libarona e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale argentina.
Il decreto affermava che l'UTI aveva "raggiunto i suoi obiettivi" e che i risultati delle indagini erano stati trasmessi alla Procura della Repubblica. Tuttavia, nessun risultato è stato reso pubblico.
Il presidente Milei ha attirato critiche per la scommessa sulle criptovalute
Lo scandalo che ha scosso il mondo delle criptovalute a febbraio è scoppiato quando Milei, un convinto sostenitore delle criptovalute, ha promosso pubblicamente LIBRA sul suo account X (ex Twitter). Il suo sostegno al memecoin ha contribuito alla sua fulminea crescita della capitalizzazione di mercato in pochi giorni, superando brevemente i 4,5 miliardi di dollari.
Tuttavia, la ripresa è stata di breve durata, poiché gli sviluppatori di LIBRA e altri addetti ai lavori hanno liquidato i loro titoli e sono scomparsi in un classico stile "rug pull", causando l'implosione del memecoin e l'azzeramento di gran parte della sua capitalizzazione, con gli investitori in tutto il mondo che hanno perso circa 250 milioni di dollari.
Si dice che il creatore della moneta, Hayden Davis, abbia effettuato prelievi per un valore di 99 milioni di dollari, con prelievi ancora maggiori dopo il grave crollo.
Ripercussioni pubbliche e controllo dei danni
A causa della crescente pressione politica e delle accuse di corruzione, l'amministrazione di Milei istituì l'UTI per indagare su potenziali frodi e sul possibile coinvolgimento del presidente.
I critici hanno sostenuto che l'unità, che risponde all'esecutivo ed è guidata da María Florencia Zicavo, capo di gabinetto del ministro della Giustizia e membro del gabinetto esecutivo, manca di indipendenza ed è stata istituita per contenere potenziali ricadute politiche.
Secondo quanto riferito, ad aprile Milei avrebbe anche limitato la supervisione dell'Unità argentina di informazione finanziaria sul caso, dando adito a maggiori sospetti sulle intenzioni del governo nell'ambito delle indagini.
Il caso si è esteso anche oltre i confini dell'Argentina, con una class action intentata negli Stati Uniti contro Milei, accusandolo di promozione ingannevole e negligenza. La causa sostiene che la promozione pubblica di LIBRA da parte del presidente abbia legittimato l'investimento, costato milioni di dollari di perdite agli investitori.
Milei potrebbe non essere ancora fuori pericolo
L'Argentina non è estranea all'instabilità economica e agli scandali politici. Tuttavia, l'episodio di LIBRA ha introdotto un nuovo tipo di caos, radicato nel volatile mondo delle criptovalute, e ha messo in luce i rischi derivanti dal ruolo di influencer informali di personaggi politici in un settore non regolamentato.
Lo scioglimento dell'UTI potrebbe aver chiuso un capitolo nella risposta dell'esecutivo, ma ha solo aggravato i sospetti e intensificato le richieste di supervisione indipendente.
Oltre all'unità sciolta dal presidente Milei, anche il parlamento argentino ha istituito una commissione per indagare sulla vicenda, quindi l'inchiesta potrebbe non essere ancora conclusa. Tuttavia, il procedimento formale deve ancora iniziare. Fonti affermano che l'indagine penale proseguirà ora che il caso è stato trasferito alla Procura della Repubblica.
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