Il Gruppo Arena, la casa editrice responsabile di titoli iconici come Sports Illustrated e Men's Journal, ha annunciato le dimissioni del suo amministratore delegato, Ross Levinsohn, insieme ad altri due alti dirigenti, alle prese con uno scandalo che coinvolge la pubblicazione di articoli scritti da intelligenza artificiale e firmati con nomi fittizi.
I contenuti generati dall’intelligenza artificiale suscitano indignazione
La controversia è scoppiata il mese scorso quando Futurism, un canale di notizie, ha denunciato l’uso di contenuti generati dall’intelligenza artificiale all’interno delle pagine di Sports Illustrated. La rivista conteneva articoli scritti da algoritmi di intelligenza artificiale e attribuiti ad autori inesistenti con immagini del profilo con foto d'archivio.
La rivelazione ha mandato in shock l'industria dei media, offuscando la reputazione di una delle pubblicazioni sportive più amate d'America.
La risposta di Arena Group è stata rapida. Oltre alla rimozione degli autori generati dall'intelligenza artificiale dal sito web di Sports Illustrated, la società ha intrapreso un'azione decisiva contro la sua leadership.
Cessazioni chiave nel gruppo Arena
Lunedì il CEO Ross Levinsohn, una figura di spicco nel settore dei media, è stato rimosso dal suo incarico. Questa mossa fa parte di una serie di licenziamenti all'interno dei ranghi esecutivi della società. Anche il direttore operativo Andrew Kraft e il presidente dei media, Rob Barrett, hanno visto terminare il loro rapporto di lavoro.
Inoltre, Julie Fenster, consulente legale generale dell'azienda, non è stata risparmiata dalle ricadute.
I licenziamenti indicano la serietà con cui il Gruppo Arena sta affrontando la situazione, con l'obiettivo di sanare il danno alla propria reputazione e garantire l'integrità delle proprie pubblicazioni.
Lo scandalo non si è fermato a Sports Illustrated. Si è scoperto che anche un'altra pubblicazione di proprietà di Arena, The Street, utilizzava autori e contenuti generati dall'intelligenza artificiale. La pubblicazione finanziaria, co-fondata dal conduttore della CNBC Jim Cramer e acquisita da Arena nel 2019 per 16,5 milioni di dollari, è stata esaminata attentamente per il suo ruolo nella controversia.
Il Gruppo Arena ha rilasciato una dichiarazione in difesa delle proprie azioni dopo la pubblicazione del rapporto iniziale. La società ha sostenuto che gli articoli evidenziati da Futurism erano recensioni di prodotti concesse in licenza tramite un appaltatore terzo, AdVon Commerce. Arena Group ha spiegato che è stata condotta una revisione interna dei contenuti, scoprendo inizialmente che gli articoli non erano generati dall'intelligenza artificiale.
Tuttavia, la società ha ammesso che AdVon Commerce aveva consentito agli scrittori di utilizzare pseudonimi o pseudonimi in alcuni articoli, apparentemente per proteggere la privacy dell'autore, un'azione condannata da Arena Group. Successivamente, Arena Group ha interrotto i rapporti con AdVon Commerce, ha rimosso il contenuto in questione e ha avviato un'indagine interna più approfondita.
Gestione della reputazione sotto i riflettori
Le azioni rapide e decisive intraprese dal Gruppo Arena riflettono l'importanza della gestione della reputazione nel settore dei media. Con in gioco la credibilità delle sue pubblicazioni, l’azienda ha scelto di separarsi dai dirigenti chiave e di affrontare la questione a testa alta.
L’uso di contenuti generati dall’intelligenza artificiale nei media è stato argomento di dibattito e analisi, poiché offusca il confine tra giornalismo umano e giornalismo generato dalle macchine. I critici sostengono che ciò possa compromettere l’autenticità e l’affidabilità delle informazioni presentate al pubblico.
Sports Illustrated, una venerabile pubblicazione con una ricca storia di copertura sportiva, è alle prese con il calo della circolazione cartacea e la transizione digitale. La controversia sui contenuti generati dall’intelligenza artificiale è una distrazione sgradita poiché cerca di mantenere la sua posizione nel panorama dei media sportivi.
Anche The Street, una pubblicazione finanziaria nota per le sue analisi di esperti e approfondimenti di mercato, si trova ad affrontare potenziali ripercussioni. L’uso di autori generati dall’intelligenza artificiale potrebbe sollevare dubbi sulla qualità e l’affidabilità del reporting finanziario.