La SEC statunitense consente ai consulenti finanziari di affidarsi a società fiduciarie autorizzate come depositari di criptovalute .
Ciò significa che qualsiasi società fiduciaria ufficialmente approvata o autorizzata può detenere criptovalute come Bitcoin o Ether allo stesso modo in cui detiene denaro contante o altri asset.
L'organismo di controllo finanziario americano ha reso noto l'aggiornamento in una lettera inviata a Simpson Thacher & Bartlett LLP, uno studio legale che si è rivolto alla SEC per chiedere chiarimenti.
La SEC sostiene i trust statali come custodi di criptovalute
La Securities and Exchange Commission ha affermato nella lettera che le società fiduciarie possono essere trattate come "banche". Questo approccio è valido ai sensi dell'Investment Advisers Act del 1940 e dell'Investment Company Act del 1940. Le società fiduciarie costituite dallo Stato sono ora idonee a detenere criptovalute per conto dei propri clienti.
La SEC ha condiviso la lettera e l'analisi sul suo sito web. L'agenzia ha scritto:
“…qualsiasi Consulente Registrato che abbia in custodia fondi o titoli dei clienti mantiene tali fondi e titoli presso un depositario qualificato, dove “depositario qualificato” è definito come “una banca come definito nella Sezione 202(a)(2) dell’Advisers Act”.
La lettera della SEC è classificata come lettera di non intervento, il che significa che l'agenzia non intraprenderà alcuna azione coercitiva se i consulenti o i fondi utilizzano società fiduciarie statali per detenere criptovalute.
La senatrice Cynthia Lummis ha scritto su X e si è detta "incoraggiata nel vedere @SECGov riconoscere le società fiduciarie autorizzate dallo Stato come depositari qualificati di asset digitali". Ha ricordato come il Wyoming abbia aperto la strada a questa decisione, quando ha emesso un provvedimento di non intervento nel 2020 ed è stato allora criticato dai dipendenti della SEC. Ha affermato: "Hanno finalmente riconosciuto il rigore e il valore della supervisione degli asset digitali del Wyoming".
Brian Daly, direttore della divisione di gestione degli investimenti della SEC, ha dichiarato a Eleanor Terrett: "Questa ulteriore chiarezza era necessaria perché le società fiduciarie autorizzate dallo Stato non erano universalmente considerate depositarie idonee per le criptovalute".
Daly ha spiegato che la lettera a Simpson Thacher & Bartlett è una lettera indirizzata al personale. Ha affermato che l'argomento potrebbe essere affrontato in future normative, ma per ora funziona e fornisce indicazioni chiare per i prodotti e i gestori di oggi.
La decisione presa dallo staff della SEC rappresenta una svolta, soprattutto dopo che la Federal Reserve e il Dipartimento del Tesoro hanno limitato le modalità con cui banche ed enti regolamentati potevano collaborare con le aziende di criptovalute, in quella che è nota come Operazione Choke Point 2.0.
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