Il governo russo si sta muovendo per inasprire le normative sui minatori di criptovaluta, costringendoli a dichiarare il reddito alle autorità fiscali o rischiare fino a quattro anni di carcere.
I nuovi regolamenti sono stati annunciati a febbraio dal viceministro Aleksey Moiseev e richiederanno ai minatori di fornire all'ufficio delle imposte informazioni sulle loro ricevute di valuta digitale e sull'identificatore univoco utilizzato per contabilizzare le transazioni in valuta digitale.
La punizione della Russia
Il ministero delle Finanze propone severe punizioni per i minatori che eludono la dichiarazione di risorse digitali. Gli emendamenti al codice penale, sviluppati dal ministero, prevedono che se un minatore elude la dichiarazione dei redditi almeno due volte nell'arco di tre anni, e si tratta di un importo superiore a 15 milioni di rubli, rischia fino a due anni di carcere, oltre una multa fino a 300mila rubli e lavori forzati fino a due anni.
Se l'importo supera i 45 milioni, la punizione è più severa: fino a quattro anni di carcere, una multa fino a due milioni di rubli, lavori forzati fino a quattro anni.
Questi emendamenti al codice penale sono progettati per frenare l'evasione fiscale da parte dei minatori di criptovalute. Il Ministero delle finanze ha cercato per diversi anni di coordinare con altre autorità i modi per tenere sotto controllo la cripta.
A gennaio, Aleksey Moiseev, i dipartimenti “si sono nuovamente fermati”: non sono riusciti a mettersi d'accordo sul disegno di legge sull'estrazione mineraria, presentato alla Duma di Stato nel novembre 2022. “Abbiamo disaccordi lì, ora non solo con la Banca centrale, ma anche anche con le forze dell'ordine”, ha spiegato Moiseev.
Giro di vite sulle attività illecite di criptovaluta
Il governo russo sta anche reprimendo l'attività illecita di criptovalute e le nuove normative prevedono due modi per vendere criptovalute in cambio di denaro reale: su scambi di criptovalute straniere o su un sito russo sotto un regime legale sperimentale.
In Russia ci sarà un registro degli operatori per lo scambio di risorse digitali, che possono essere banche e altre persone giuridiche. Tutto ciò che non rientra in questo quadro sarà riconosciuto come una violazione, per la quale minaccia fino a sette anni di carcere, una multa fino a un milione di rubli e lavori forzati fino a cinque anni.
Alla nuova versione del disegno di legge sul mining è stato aggiunto anche un emendamento alla legge antiriciclaggio, che stabilisce che i possessori di bitcoin e altre criptovalute “sono obbligati a fornire all'ente autorizzato, su richiesta, informazioni sulle loro operazioni (transazioni) con valuta digitale.”
La Duma di Stato sta anche esaminando un altro disegno di legge sulla cripta, che prevede modifiche al Codice Fiscale. Secondo il documento, le transazioni con valuta digitale per un importo superiore a 600 mila rubli all'anno saranno soggette a dichiarazione fiscale obbligatoria.
Allo stesso tempo, il Servizio fiscale federale avrà il diritto di richiedere estratti conto dei conti delle persone fisiche se le transazioni sono correlate al trasferimento di valuta digitale e vi sono segni di una possibile violazione delle leggi fiscali.