Coin Center ha respinto con veemenza la controversa proposta della SEC che cercava di ridefinire la definizione di "scambio" all'interno del Securities Exchange Act nel tentativo di "includere sistemi che offrono l'uso di interessi commerciali non fissi e protocolli di comunicazione per riunire acquirenti e venditori di titoli”. Il gruppo ha ritenuto "incostituzionale" la mossa del regolatore.
L'organizzazione no-profit con sede a Washington che si concentra sulle politiche di criptovaluta, Coin Center, ha annunciato di aver presentato una lettera di commento alla Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti. Secondo la lobby delle criptovalute, la proposta della commissione viola il Primo Emendamento richiedendo una licenza per parlare, anche per gli sviluppatori open source che lavorano dietro progetti nell'ecosistema.
"È incostituzionale e dovrebbero cambiarlo"
Le motivazioni dei think tank e dei gruppi di lobby cripto per respingere la proposta della SEC arrivano tra le autorità di regolamentazione del paese che si preparano a rafforzare la supervisione.
Il mese scorso, l'agenzia ha pubblicato emendamenti sulla definizione di "scambio". Molti esperti ritengono che miri a portare il settore delle criptovalute e, soprattutto, della finanza decentralizzata (DeFi) nel suo perimetro normativo, ridefinendo così drasticamente il profilo di rischio della gestione di un progetto negli Stati Uniti.
Pur sostenendo che le implicazioni per sviluppatori, editori e ripubblicatori sarebbero negative, la lettera di commento di Coin Center affermava:
“Una nuova proposta della SEC ha un serio cambiamento nascosto nel suo linguaggio complesso. Conclusione: la proposta viola il Primo Emendamento richiedendo una licenza per parlare, anche di sviluppatori open source. È incostituzionale e dovrebbero cambiarlo. Coin Center sta respingendo.
Restringere la definizione di "scambio"
Il direttore della ricerca dell'organizzazione no profit Peter Van Valkenburgh ha affermato che la proposta è "incostituzionale" e che la SEC dovrebbe ritrattarla.
L'interpretazione dell'autorità di regolamentazione di "scambio" è considerata inappropriatamente ampia poiché il lungo documento di 200 pagine non menziona mai le criptovalute o la DeFi una volta. Coin Center ha anche citato il precedente precedente della Corte Suprema (SC), che potrebbe potenzialmente costringere la SEC a ritirare la proposta se finalizza la nuova norma come redatta.
Coin Center ha anche affermato che la Commissione dovrebbe restringere la definizione di "scambio" prima di finalizzare la proposta a una vera condotta professionale. In caso contrario, si potrebbe raffreddare un discorso sostanziale protetto e soffocare l'innovazione nel paese, oltre a dover affrontare una Corte ostile che la lobby ritiene sia "pronta a rivendicare le libertà del Primo Emendamento".