Nautilus, la prima miniera di Bitcoin a propulsione nucleare americana di proprietà e gestita da TeraWulf, ha riportato risultati rivoluzionari per il mese di marzo 2023. La struttura pionieristica ha sfruttato la potenza dell'energia nucleare per alimentare i suoi 9.200 minatori a un incredibile tasso del 91% di zero emissioni di carbonio energia: un'impresa straordinaria che spinge i confini nel settore delle criptovalute.
La flotta di miner di TeraWulf, composta da 18.000 miner presso la struttura di Lake Mariner e 9.200 self-miner presso la struttura di Nautilus , ha consentito all'azienda di raggiungere un'impressionante capacità di hash rate di 2,8 EH/s nel primo trimestre del 2023, un aumento del 65% rispetto a il trimestre precedente. Il Chief Strategy Officer Kerri Langlais ha dichiarato con orgoglio: "Continuiamo a eseguire come promesso, ottenendo ottimi risultati nel primo trimestre del 2023". Ha anche espresso ottimismo sul fatto che TeraWulf raggiungerà il suo obiettivo di 5,5 EH/s di capacità nel secondo trimestre.
L'energia nucleare come soluzione per l'estrazione sostenibile di Bitcoin
Nell'agosto 2021, TeraWulf e Cumulus Data, una sussidiaria di Talen Energy, hanno annunciato una partnership congiunta con Nautilus. L'obiettivo è costruire un data center ecologico alimentato dall'energia nucleare. L'involucro del nuovo data center è stato completato all'inizio di questo mese come parte di un progetto di centrale nucleare da 2,5 GW che fornirà l'energia necessaria. Con una partecipazione del 25% in questa impresa, TeraWulf punta a ridurre i costi energetici e a offrire una potenza di calcolo fino a 5,5 EH/s entro il secondo trimestre del 2023.
Il tasso di hash globale per il mining è in costante aumento dal 2016, rendendo il mining di Bitcoin sostenibile una priorità per molti. Il progetto Nautilus è visto come un importante passo avanti in questo senso e segna la prima volta che l'energia nucleare è stata adottata dall'industria tecnologica. Utilizzando l'energia nucleare, Nautilus Cryptomine potrebbe ridurre drasticamente il consumo di energia legato al mining di Bitcoin, riducendo al minimo anche il suo impatto ambientale