In un cambiamento significativo nell’approccio del settore tecnologico all’intelligenza artificiale generativa (GenAI), Apple Inc. sta perseguendo attivamente accordi pluriennali e multimilionari con varie testate giornalistiche statunitensi. Questa mossa, mirata a utilizzare i contenuti delle notizie per migliorare i progetti GenAI di Apple, segna un contrasto rispetto alle strategie di altri giganti della tecnologia, riflettendo una più profonda integrazione della tecnologia nella diffusione delle notizie.
La strategia proattiva di Apple nello sviluppo dell'intelligenza artificiale
A differenza dei suoi concorrenti, Apple ha adottato un approccio proattivo per garantire i diritti di utilizzo dei contenuti delle notizie per la formazione sull’intelligenza artificiale. Alla fine di dicembre, ha iniziato a offrire accordi sostanziali a entità giornalistiche come NBC News, Condé Nast e IAC. L’iniziativa, del valore stimato di circa 50 milioni di dollari, prevede un’ampia concessione di licenze per contenuti e archivi. Questo approccio è in linea con la filosofia incentrata sulla privacy di Apple e con la sua posizione cauta nell’utilizzo dei dati provenienti da Internet.
L'impegno di Apple nel settore GenAI segue l'introduzione dei nuovi computer MacBook Pro e iMac in ottobre, progettati per supportare i ricercatori sull'intelligenza artificiale. L’azienda si è anche avventurata in libri narrati sull’intelligenza artificiale e, secondo quanto riferito, sta investendo molto nella ricerca e nello sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Reazioni contrastanti da parte degli editori di notizie
Mentre alcuni editori come Australian Community Media (ACM) vedono l'offerta di Apple come una transazione equa per i loro contenuti affidabili, altri esprimono preoccupazioni. L'apprensione deriva dai termini generali degli accordi e dai potenziali usi futuri dei contenuti che rimangono vaghi. Questo disagio è aggravato dal timore di perdere le relazioni dirette con i clienti, cruciali per i modelli di reddito basati sugli abbonamenti.
Jason Sheppard del The Telegraph di Londra sottolinea la necessità di chiarezza in questi accordi, sottolineando l'importanza strategica di mantenere il coinvolgimento diretto dei clienti per gli editori.
Scenario competitivo e risposta del settore
La mossa di Apple arriva in un momento in cui i suoi concorrenti, come Samsung, stanno integrando le funzionalità GenAI nei loro prodotti. L'ultimo smartphone di Samsung, ad esempio, vanta funzionalità GenAI basate su Google, intensificando la concorrenza nello spazio tecnologico.
OpenAI, d'altra parte, è stato criticato per il suo approccio iniziale all'utilizzo dei contenuti degli editori. L'organizzazione, tuttavia, afferma il proprio rispetto per i diritti dei creatori di contenuti e il proprio impegno verso collaborazioni vantaggiose, come evidenziato dalle partnership con American Journalism Project e Axel Springer.
La strategia di Apple segnala anche uno sforzo per rinnovare la tecnologia Siri, che è rimasta sostanzialmente invariata sin dal suo inizio. The Verge riferisce che Apple spende milioni ogni giorno nell’intelligenza artificiale e si concentra sull’ottimizzazione dei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) per i dispositivi mobili.
L’incursione di Apple nel proteggere i contenuti delle notizie per le sue iniziative GenAI rappresenta un notevole cambiamento nell’approccio del settore tecnologico allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Sebbene la mossa abbia suscitato reazioni contrastanti da parte degli editori, essa sottolinea l’evoluzione del rapporto tra tecnologia e mezzi di informazione. Il successo di queste partnership dipenderà dal raggiungimento di un equilibrio tra le ambizioni del gigante della tecnologia e la necessità degli editori di mantenere le relazioni con i clienti e i modelli di reddito basati sugli abbonamenti.