La crisi bancaria americana non è ancora finita: Joe Biden

Il presidente degli Stati Uniti – Joe Biden – pensa che le turbolenze che hanno recentemente scosso il settore bancario non siano del tutto scomparse. Pertanto, il suo gabinetto è pronto a imporre ulteriori modifiche legislative per far fronte a eventuali problemi futuri.

Due delle principali banche americane, la Silicon Valley Bank (SVB) e la Signature Bank, hanno riscontrato gravi problemi operativi e sono state chiuse dalle autorità di regolamentazione all'inizio di questo mese. Anche le principali istituzioni al di fuori degli Stati Uniti, tra cui Credit Suisse e Deutsche Bank, hanno rivelato problemi di liquidità.

  • Il presidente Biden ha elogiato la sua amministrazione per aver adottato misure adeguate durante la crisi bancaria, che ha suscitato timori di un altro gigantesco crollo finanziario simile a quello del 2008:

“Abbiamo fatto quello che dovevamo fare a livello esecutivo. Sono fiducioso che le cose si stiano sistemando. I mercati sembrano rispondere”.

  • Tuttavia, il leader vede la possibilità di ulteriori problemi nel settore bancario, affermando che il governo sta monitorando attentamente le cose:

“No, non è ancora finita. Stiamo guardando molto da vicino. Penso che la mia squadra abbia gestito la cosa molto bene finora. E piuttosto che andare avanti con me stesso qui, penso che lasciamo che le cose si muovano come sono.

  • I watchdog statunitensi hanno chiuso questo mese Signature Bank e SVB per timori sulla loro solvibilità. Entrambe le istituzioni hanno servito numerosi clienti di criptovaluta.
  • Il primo discorso di Biden dopo il crollo è arrivato a metà mese, quando ha descritto il sistema bancario statunitense come "sicuro".
  • Nonostante la sua dichiarazione rassicurante, alcune banche americane stanno ancora tremando. La First Republic Bank, una delle prime 15 banche più grandi del paese, ha visto le sue azioni diminuire di quasi il 90% negli ultimi 30 giorni.
  • Anche il Credit Suisse, con sede in Svizzera, ha recentemente avuto problemi significativi ed è stato acquisito dal più grande istituto bancario svizzero, il Gruppo UBS, per oltre 3 miliardi di dollari.
  • Bitcoin ha reagito positivamente all'accordo, superando i 28.500 dollari per la prima volta da giugno 2022.

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