Sfidando le probabilità, l’Eurozona è riuscita a eludere una recessione per la seconda metà del 2023, anche se è appesa a un filo. Questo scampato pericolo è una sorpresa, soprattutto se si considera la turbolenza economica affrontata dalla potente Germania, in netto contrasto con la modesta ripresa di Italia e Spagna. È un complesso balletto di variabili economiche, con il blocco dei 20 membri che si destreggia tra alti tassi di interesse e una domanda traballante da parte dei mercati esteri.
Il prodotto interno lordo (PIL) nell’Eurozona ha raggiunto un plateau nel quarto trimestre del 2023, segnando una fase stagnante piuttosto che il declino previsto. Gli analisti si aspettavano un calo dello 0,1%, ma i dati reali raccontano una storia diversa – una storia di resilienza, anche se tesa. Questa linea piatta economica è più un sospiro di sollievo che un applauso di vittoria, evidenziando la battaglia della regione contro le conseguenze di una crisi energetica, tassi persistentemente elevati e una domanda globale che ha perso vigore.
L’incertezza economica dell’Eurozona
I risultati dell’indagine suggeriscono il protrarsi di questa fragilità economica anche nel nuovo anno. La Germania, la più grande economia dell’Eurozona, è particolarmente colpita. C'è tuttavia un'aria di cauto ottimismo, poiché il sogno della Banca Centrale Europea (BCE) di un “atterraggio morbido” per l'economia sembra materializzarsi, anche se in modo precario. Tuttavia, questo scenario fa ben poco per alimentare la speculazione su imminenti tagli dei tassi di interesse.
Il sentimento economico dell'Eurozona, secondo la Commissione Europea, è stato contrastante a gennaio. L’industria e i servizi mostrano segni di vita, il che controbilancia in qualche modo il rallentamento del commercio al consumo e al dettaglio. In particolare, le aspettative di inflazione delle famiglie hanno registrato un aumento per il secondo mese consecutivo, sebbene non siano affatto vicine ai massimi allarmanti del 2022.
Performance economica diversificata tra le nazioni
Il panorama economico dell’Eurozona è diversificato e ogni nazione contribuisce con la propria narrativa unica al quadro generale. Il Portogallo, ad esempio, ha visto la sua economia espandersi dello 0,8% nel quarto trimestre, trainata in gran parte dai consumi privati. Questa crescita ha superato le aspettative, dipingendo un quadro un po’ più roseo rispetto alle previsioni più prudenti della banca centrale per il 2024.
La storia della Germania, tuttavia, è venata di maggiore preoccupazione. La nazione vacilla sull’orlo della recessione, alle prese con una domanda estera ridotta e un mercato interno riluttante ad aprire i propri portafogli. Gli elevati tassi di congedo per malattia aggravano ulteriormente questi problemi economici. Le proiezioni suggeriscono una potenziale contrazione del PIL tedesco dello 0,2% nel primo trimestre del 2024.
L’Italia, d’altro canto, ha sfidato le aspettative con un aumento del PIL dello 0,2% nel quarto trimestre, dovuto in gran parte ai settori industriale e dei servizi. Ma con l’incombere degli alti tassi di interesse della BCE, questa crescita potrebbe essere messa alla prova.
Anche la Spagna ha avuto la sua parte di dramma economico. Sebbene la spesa pubblica e le scorte abbiano stimolato la crescita, permangono preoccupazioni sulla forza della domanda sottostante. Anche l'inflazione nazionale ha registrato un aumento inaspettato a gennaio, in parte a causa dell'inversione della politica fiscale sull'energia.
Al di fuori dell'Eurozona, l'economia della Repubblica Ceca ha mostrato segnali di ripresa, evitando per un pelo la recessione e sperimentando una crescita grazie alle esportazioni e al rimbalzo della domanda interna. Tuttavia, le interruzioni della catena di approvvigionamento rimangono un rischio, soprattutto per le industrie che dipendono da parti e materiali importati.
Al contrario, l’Austria è riuscita a uscire da una recessione durata sei mesi, anche se con un modesto aumento dello 0,2% del PIL. La Francia, mantenendo un andamento stabile, ha rispettato le cifre previste sul PIL, non mostrando né crescita né contrazione nell’ultimo trimestre.
In confronto, la performance economica dell’Eurozona è stata poco brillante, soprattutto se confrontata con i dati di crescita più robusti di Stati Uniti e Cina. Mentre l’Eurozona è alle prese con le sue sfide economiche, il panorama economico globale continua ad evolversi, spesso in modo imprevedibile.