La Corte dei conti europea critica l’UE per il mancato coordinamento degli investimenti nell’intelligenza artificiale

Una recente analisi della Corte dei conti europea (ECA) ha rilevato che la Commissione europea ha avuto un coordinamento molto debole nei tentativi di aumentare i finanziamenti per l’IA tra il 2018 e il 2022.

Pur definendo l’intelligenza artificiale una delle tecnologie più strategiche del 21° secolo, il divario di investimenti tra l’Unione Europea (UE) e gli altri leader globali si è ampliato in modo significativo.

La Commissione europea non è riuscita a ridurre il divario negli investimenti nell’intelligenza artificiale

Nel 2018, la Commissione europea ha presentato un piano strategico per gli investimenti e la diffusione dell’intelligenza artificiale in tutta l’Unione europea. Ciò era in linea con una campagna più ampia per posizionare l’UE come leader nella tecnologia dell’intelligenza artificiale.

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Secondo la relazione tecnica del 2022 del Centro comune di ricerca della Commissione, gli Stati Uniti hanno registrato 62,5 miliardi di euro di investimenti privati ​​nell’intelligenza artificiale nel 2023, e gli investimenti nell’UE e nel Regno Unito messi insieme sono stati di soli 9 miliardi di euro. Questo contrasto sottolinea la crescente sfida affrontata dall’UE nel tenere il passo con le sue controparti globali nel settore dell’intelligenza artificiale.

I piani di investimento dell'UE mancano di specificità e coordinamento

Il rapporto della Corte attribuisce gran parte di questa carenza alla mancanza di specificità negli obiettivi sviluppati dalla Commissione europea. I piani pubblicati nel 2018 e nel 2021 non stabilivano in termini chiari le priorità e gli obiettivi della ricerca per gli Stati membri. Inoltre, gli obiettivi non sono stati aggiornati per riflettere il crescente divario di investimenti con gli Stati Uniti che aggravano il problema.

Anche il coordinamento con le autorità nazionali si è rivelato inefficace. Il rapporto rivela inoltre che solo un gruppo di esperti per Stato membro ha ricevuto il mandato di coordinare i piani di IA, affermando che ciò era inadeguato. Inoltre, la Commissione non ha effettuato la valutazione complessiva del modo in cui i piani di IA venivano eseguiti tra i membri come inizialmente previsto.

Le informazioni presentate nel rapporto della Corte dei conti europea sono state raccolte con l’assistenza di funzionari della Corte dei conti europea, del Fondo europeo per gli investimenti e di 23 autorità nazionali che sovrintendono alle politiche sull’intelligenza artificiale. La Corte ha inoltre esaminato i documenti della Commissione e valutato dieci progetti di intelligenza artificiale finanziati dal programma di ricerca scientifica in Europa Orizzonte 2020.

La Commissione europea risponde con nuove misure

Nella sua risposta alla relazione della Corte dei conti europea, la Commissione europea ha ammesso alcuni dei problemi menzionati e ha spiegato le misure che sta adottando per correggerli. Un rappresentante della Commissione ha sottolineato la proposta di applicazione della legge sull'AI, in particolare attraverso la creazione dell'Ufficio AI. Si prevede che questo ufficio migliori e coordini l’implementazione delle misure di intelligenza artificiale nell’Unione europea.

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Nel gennaio 2024 la Commissione ha presentato un pacchetto di innovazioni per l'intelligenza artificiale, che mira a mobilitare almeno 4 miliardi di euro da attori pubblici e privati ​​entro il 2027. Inoltre, la Commissione ha fornito supercomputer europei alle startup di intelligenza artificiale per aiutarle a costruire modelli di intelligenza artificiale eticamente validi, così come ha dichiarato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, nel suo discorso sullo stato dell’Unione nel 2023.

L’incapacità della Commissione europea di coordinare adeguatamente gli investimenti nell’intelligenza artificiale evidenzia le principali debolezze della strategia dell’UE per promuovere lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Questo è il motivo per cui il rapporto dell’ECA richiede obiettivi più chiari, un migliore coordinamento e un lavoro più intenso per aumentare gli investimenti ai livelli visti tra le principali nazioni del mondo.


Reportage criptopolita di Chris Murithi.

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