La Cina critica duramente le strategie degli Stati Uniti – I dettagli

Le recenti manovre degli Stati Uniti , con la loro miscela di diplomazia e contenimento, stanno attirando le ire del formidabile braccio di intelligence cinese. La domanda incombente ora è se questa tensione crescente metterà a repentaglio il previsto vertice di novembre tra le due superpotenze.

Minacce velate e vertici imminenti

Sullo sfondo dei presunti tentativi degli Stati Uniti di rafforzare i legami bilaterali, il Ministero cinese per la Sicurezza dello Stato (MSS) ha fornito la sua risposta più tagliente fino ad ora.

Con una serie di funzionari americani, tra cui il segretario al Commercio Gina Raimondo, che hanno recentemente bussato alle porte di Pechino, la narrazione di Washington rimane coerente: l’amministrazione Biden non sta tentando di frenare il progresso della Cina o di cercare di districarsi.

Tuttavia, il ministero cinese ha prontamente contrastato questa narrazione equiparandola al “vino vecchio in bottiglie nuove”, alludendo al continuo sostegno degli Stati Uniti agli accordi sulle armi e al sostegno finanziario a Taiwan, una regione su cui la Cina ha da tempo affermato la propria sovranità.

Tuttavia, l'MSS non si è fermato a Taiwan. Sono andati oltre, accusando gli Stati Uniti di seminare discordia in aree come il Mar Cinese Meridionale e il Tibet.

Inoltre, c'è il problema di fondo della denuncia da parte degli Stati Uniti di quella che hanno definito l'assimilazione forzata di una significativa popolazione infantile tibetana in istituti pensionistici supervisionati dal governo.

Oltre a queste dispute geopolitiche, la Cina si è offesa per la rappresentazione negativa del panorama economico cinese da parte degli Stati Uniti. La recente etichetta del presidente Joe Biden, che descrive la Cina come una “bomba a orologeria” a causa della sua rallentata espansione economica, non è passata inosservata a Pechino.

Ora tutti gli occhi sono puntati sul forum di cooperazione economica Asia-Pacifico che si svolgerà a San Francisco questo novembre. Questo evento potrebbe testimoniare il primo faccia a faccia tra il presidente Xi Jinping e Biden dal loro ultimo incontro al G20 di Bali.

Tuttavia, c’è un’aria di incertezza. La posizione del MSS è inequivocabile: per una vera progressione “Da Bali a San Francisco”, gli Stati Uniti devono dar prova di sincera serietà.

Le correnti sotterranee delle tensioni bilaterali

Dalla ripresa dei rapporti diplomatici nel 1979, il modus operandi degli Stati Uniti nei confronti della Cina ha oscillato tra la promozione delle connessioni e l’applicazione delle restrizioni.

La recente ondata di visite di importanti dignitari americani, come il Segretario di Stato Antony Blinken e il Segretario al Tesoro Janet Yellen, suggerisce il desiderio di Washington di sciogliere le relazioni e rafforzare il dialogo.

Particolarmente degno di nota è stato il recente viaggio di Raimondo a Pechino. Nonostante abbia espresso la sua soddisfazione per le interazioni costruttive con i funzionari cinesi, non ha esitato a richiamare Pechino sulle crescenti sfide affrontate dalle imprese statunitensi in Cina.

Dalle sanzioni apparentemente arbitrarie agli interventi improvvisi della polizia negli spazi aziendali e all’introduzione di nuove leggi in materia di spionaggio e dati: le sfide sono molteplici.

Tuttavia, la posizione del MSS rimane provocatoria. La loro prospettiva è incrollabile: sia il mandato di Trump che quello di Biden hanno costantemente intensificato gli sforzi per districare economicamente e accerchiare la Cina.

Tali strategie, sostengono, sono destinate a crollare. A loro avviso, le maree della storia non stanno fluendo a favore dell’America. La rinascita della nazione cinese, sostengono, ha intrapreso una traiettoria inalterabile.

Vale la pena notare che, con una mossa che sottolinea l’assertività della Cina, il presidente Xi Jinping ha rinunciato alla prossima conferenza dei leader del G20 a Nuova Delhi. Questa decisione segna il primo caso in cui ha mancato un simile conclave dalla sua ascesa al potere quasi dieci anni fa.

Si può supporre che le dinamiche USA-Cina siano contorte, con entrambe le potenze che cercano di esercitare influenza sulla scena globale. Mentre Washington sembra desiderosa di ricucire le barriere, Pechino rimane cauta, chiedendo qualcosa di più che semplici “belle parole”. La palla, a quanto pare, è saldamente nel campo degli Stati Uniti.

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