La Cina costruirà la propria industria NFT non correlata alle criptovalute

La Blockchain Services Network cinese, che ha visto la luce due anni fa, prevede di lanciare una nuova piattaforma che supporta token non fungibili. Tuttavia, la nazione ha ribadito che non avrà nulla a che fare con le criptovalute.

  • Non è più un segreto che la Cina voglia essere il più lontano possibile dalle criptovalute, evidente dal divieto assoluto di mining, trading e tutto il resto.
  • Tuttavia, il paese sostiene alcune funzionalità relative alle risorse digitali, inclusa la tecnologia sottostante: blockchain.
  • Ora sembra che la Cina voglia sfruttare il boom dell'NFT in corso, un altro ambito fortemente legato alle criptovalute, ma farlo alle sue condizioni.
  • Secondo un recente rapporto , la BSN del Paese intende sviluppare una nuova infrastruttura che consentirà agli utenti di distribuire token non fungibili.
  • He Yifan, amministratore delegato di Red Date Technology, ha affermato che gli NFT "non hanno problemi legali in Cina" purché non siano correlati alle criptovalute.
  • La nuova piattaforma, denominata BSN-Distributed Digital Certificate (BSN-DDC), dovrebbe vedere la luce entro la fine del mese. Funzionerà in modo diverso dalle transazioni NFT relative alle criptovalute.
  • Offrirà interfacce di programmazione delle applicazioni per consentire ai clienti di creare e gestire portali utente e app relative agli NFT. Il trucco è che i clienti possono utilizzare solo lo yuan cinese per acquisti e commissioni di servizio, a differenza dello spazio crittografico, dove l'utente deve interagire con una sorta di risorsa digitale.
  • La nuova piattaforma integrerà inizialmente dieci catene, tra cui Fisco Bcos, avviata da WeBank. Le aziende locali si astengono dall'utilizzare il termine NFT, ma chiamano tali token "oggetti da collezione digitali" per motivi di conformità.

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