La causa XRP tra Ripple Labs e la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti sullo status di XRP come sicurezza è pronta a degenerare alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Questa anticipazione è stata rafforzata da una recente sentenza nel caso Coinbase, che ha favorito la SEC, presieduta dal giudice Katherine Failla del distretto meridionale di New York.
La causa XRP va alla Corte Suprema degli Stati Uniti?
Ladan Stewart, ex capo dell'unità di contenzioso sulle criptovalute della SEC, è intervenuto in un panel presso la Columbia Business School, rivelando queste intuizioni sulla posizione normativa dell'agenzia e sulle direzioni future. Nonostante abbia lasciato la SEC, i commenti di Stewart riflettono ancora un profondo legame con le strategie dell'agenzia e le loro implicazioni per l'industria delle criptovalute.
Durante il panel, Stewart ha riconosciuto l'impatto della decisione del giudice Failla nel caso Coinbase, affermando: "Probabilmente darà alla SEC quel tipo di conforto di cui ha bisogno per procedere così com'è stato", e ha ribadito che l'agenzia "non andrà per fare marcia indietro nel portare avanti casi normativi nel settore delle criptovalute."
In particolare, ha anche rafforzato la probabilità che una delle cause intentate contro aziende come Ripple e Coinbase arrivi alla Corte Suprema per risolvere questioni fondamentali sulla definizione di titoli nel settore delle criptovalute, come riporta Fortune. "Allora ci sarà una sorta di chiarezza definitiva su questa questione", ha detto Stewart.
La discussione ha riguardato anche le implicazioni più ampie del modo in cui le risorse digitali vengono trattate dalla legge statunitense, evidenziando le controversie in corso sul fatto se i token stessi siano titoli o se sia la modalità della loro vendita a creare un contratto di investimento. Stewart ha chiarito: “L’asset sottostante non è un titolo, ma la sua offerta e vendita”.
I relatori, tra cui Rebecca Rettig di Polygon e Lewis Cohen di DLx Law, hanno fornito opinioni contrastanti. Rettig, consulente legale di Polygon, ha insistito su Stewart sulle implicazioni pratiche, chiedendo in particolare: "Ma allora cosa registri?" La risposta di Stewart secondo cui sia il token che "tutto ciò che lo circonda" sono considerati per lo status di sicurezza, non ha soddisfatto i relatori, evidenziando una persistente area di contesa tra l'industria delle criptovalute e gli organismi di regolamentazione.
Lewis Cohen di DLx Law ha sostenuto che l'approccio della SEC potrebbe portare a una regolamentazione tramite l'applicazione della legge, una critica spesso mossa dai sostenitori delle criptovalute. Cohen ha messo in dubbio l'applicazione pratica della legge sui titoli come interpretata dal giudice Failla nella recente sentenza Coinbase , suggerendo che potrebbe non essere in linea con la realtà dei mercati degli asset digitali.
La discussione ha sottolineato un dilemma fondamentale del settore: come possono le società crittografiche operare nel rispetto della legge se le regole rimangono poco chiare o poco pratiche? Questa domanda rimane al centro delle controversie in corso ed è centrale nel dialogo più ampio sul futuro della regolamentazione delle criptovalute.
I commenti finali di Stewart all'evento hanno sottolineato la natura civile ma carica di queste discussioni: "Siamo tutti amici", ha concluso, segnando un riconoscimento educato ma fermo dei dibattiti in corso che probabilmente daranno forma al futuro della regolamentazione delle criptovalute negli Stati Uniti. Stati.
Il CEO di Ripple, Garlinghouse, ha precedentemente espresso un fermo impegno a combattere la SEC sullo status di XRP, dichiarando: "Ci saremo fino alla fine". Inoltre, Stuart Alderoty, Chief Legal Officer di Ripple, ha osservato lo scorso anno che la Corte Suprema ha costantemente deciso contro la SEC in vari casi negli ultimi anni.
Al momento della stesura di questo articolo, XRP veniva scambiato a 0,49659$.