La banca centrale saudita passa a Bitcoin e punta molto sulla strategia

La Banca Centrale Saudita ha compiuto un'importante svolta, diventando leader della criptovaluta Bitcoin. Secondo una recente documentazione presentata alla Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, la banca detiene ora 25.656 azioni di Strategy, una delle società leader nell'adozione di Bitcoin come riserva di tesoreria.

Strategy, che in precedenza si chiamava Microstrategy dopo aver cambiato nome a febbraio, è stata uno dei maggiori acquirenti di Bitcoin negli ultimi mesi. Il suo presidente esecutivo, Michael Saylor, ha avuto un'enorme influenza in questo senso, predicando il vangelo di questa risorsa.

Questo approccio lungimirante è stato ora adottato dalla Banca centrale saudita, dipingendo un quadro di fiducia istituzionale in questa attività.

La banca centrale saudita passa a Bitcoin con una partecipazione in Strategy

Questa mossa significa che l'istituto finanziario saudita ha ora un'esposizione indiretta a Bitcoin, vincolando una parte del patrimonio sovrano del Paese al mercato delle criptovalute. Nel corso degli anni, il Paese ha fatto affidamento sul suo petrolio, essendo uno dei principali produttori. Questo sviluppo arriva dopo che il Paese ha recentemente dichiarato di non essere disposto a sostenere il mercato petrolifero con ulteriori tagli all'offerta.

Questo nuovo cambiamento significa anche che, oltre a fare affidamento sul petrolio, l'Arabia Saudita sta scegliendo di diversificare attraverso Bitcoin. Inoltre, questa non è la prima volta che l'Arabia Saudita entra nel settore delle criptovalute, visto il suo coinvolgimento in un esperimento di valuta digitale guidato dalla Cina nel 2024. L'esperimento è stato visto come un allontanamento dai sistemi di scambio di petrolio dominati dal dollaro e, potenzialmente, come un punto di partenza per una più ampia adozione delle criptovalute all'interno del Paese.

Nel frattempo, Strategy ha annunciato l'intenzione di raddoppiare i suoi sforzi di acquisizione di Bitcoin. L'azienda prevede di aumentare la sua allocazione di capitale a circa 84 miliardi di dollari. Con oltre 500.000 Bitcoin per un valore di circa 68 miliardi di dollari in bilancio, Strategy ha continuato a consolidare la sua posizione di principale detentore istituzionale di Bitcoin.

Al momento, l'azienda non ha mostrato segni di cedimento, con Saylor che sostiene i suoi piani di acquisire ulteriori unità della società. Tuttavia, la reazione a tale aggiornamento è stata contrastante, con il titolo della società in calo del 5% il 15 maggio, a 397 dollari, a dimostrazione dei timori di volatilità legati alle sue strategie di leva finanziaria.

Attualmente il titolo viene scambiato a circa 393 dollari, in calo dello 0,78%, e gli analisti temono la volatilità.

Altre nazioni tracciano i rispettivi percorsi crittografici

Storicamente, le banche centrali globali hanno sempre privilegiato l'oro e il dollaro statunitense come beni rifugio con un valore a lungo termine. Tuttavia, negli ultimi anni le cose hanno iniziato a cambiare.

Sebbene alcuni critici e nazioni abbiano definito Bitcoin un asset speculativo, il metallo prezioso ha faticato negli ultimi giorni. Secondo recenti report, il prezzo dell'asset digitale è sceso venerdì, con un calo di oltre l'1%, avvicinandosi al suo peggior calo settimanale da novembre 2024.

Nel frattempo, un numero crescente di paesi ha aggiunto o ha iniziato ad aggiungere Bitcoin alle proprie tesorerie nazionali. Paesi come Stati Uniti, El Salvador, Iran, Bhutan e Regno Unito hanno già intrapreso questa strada. Anche il fondo sovrano norvegese ha annunciato in precedenza di aver aumentato la propria partecipazione in aziende specializzate in criptovalute come Strategy, Coinbase e Metaplanet.

La banca centrale saudita non è l'unica azienda ad espandere la propria presenza nel settore delle criptovalute: il fondo sovrano degli Emirati Arabi Uniti Mubadala ha aumentato le sue partecipazioni in Bitcoin. Secondo quanto dichiarato, l'azienda detiene ora una partecipazione di 408 milioni di dollari in iShares Bitcoin Trust (IBIT). È stata la prima volta che un fondo sovrano del Golfo ha annunciato il suo investimento in un ETF Bitcoin.

Oltre a Mubadala, gli Emirati Arabi Uniti, tramite un altro fondo patrimoniale, ADQ, hanno investito indirettamente in Bitcoin stringendo una partnership con Marathon Digital Holdings per una società di mining di criptovalute nel paese.

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