Venerdì la banca centrale cinese ha lanciato una bomba di liquidità. La Banca Popolare Cinese (PBOC) ha immesso nel sistema 601,8 miliardi di yuan, circa 84 miliardi di dollari, tramite accordi di riacquisto inverso, nel tentativo di rallentare la svendita di obbligazioni a valanga prima che si abbattesse sul sistema finanziario.
Si è trattato della più grande iniezione di liquidità giornaliera da gennaio. I rendimenti obbligazionari erano in forte aumento da una settimana. In particolare, il rendimento dei titoli di Stato cinesi a 30 anni è salito per sette giorni consecutivi. Venerdì la situazione è finalmente cambiata.
L'impennata si è fermata. Anche i futures legati alle stesse obbligazioni hanno interrotto una serie negativa che si protraeva da oltre due anni, quindi la banca centrale è intervenuta perché il rischio di vendite si stava trasformando in panico totale.
I riscatti innescano forti prelievi dai fondi obbligazionari
Questo problema si sta aggravando da tempo. I prezzi delle obbligazioni a lunga scadenza sono crollati e le autorità cinesi sono ora in ansia. Due fattori stanno esaurendo la domanda: una tregua commerciale tra Stati Uniti e Cina instabile e gli sforzi della Cina per combattere la deflazione. Ciò ha reso più difficile per le obbligazioni rimanere attraenti.
I dati hanno mostrato un'impennata della pressione sui riscatti giovedì. Un parametro chiave che monitora i riscatti dei fondi a reddito fisso ha raggiunto il livello più alto da ottobre. La causa? Le posizioni obbligazionarie dei fondi sono quasi raddoppiate in due anni, quindi il rischio è maggiore quando le persone iniziano a ritirare denaro.
Secondo Huatai Securities, questo tipo di pressione non si attenua da solo. Gli analisti guidati da Zhang Jiqiang hanno avvertito: "A giudicare dalle esperienze passate, il mercato obbligazionario potrebbe subire una pressione amplificata una volta iniziati i rimborsi dei fondi". Se gli investitori continuano a ritirarsi, i fondi saranno costretti a vendere più obbligazioni, il che non farà altro che spingere i prezzi al ribasso e alimentare ulteriori uscite.
Hanno aggiunto che, a meno che la PBOC non continui a immettere liquidità, sia attraverso operazioni di mercato aperto che acquistando direttamente obbligazioni, la situazione potrebbe precipitare. Un altro modo per fermare l'emorragia potrebbe essere quello di rallentare i guadagni del mercato azionario, che è dove parte della liquidità è ora diretta.
E le cose sembrano già accelerare. I fondi locali hanno ritirato 120 miliardi di yuan dalle obbligazioni in soli tre giorni di contrattazione fino a giovedì. Non si tratta di un rivolo, ma di un'uscita completa.
Un quotidiano locale ha anche riportato che oltre il 90% dei 3.182 fondi comuni di investimento obbligazionari cinesi legati al debito a medio e lungo termine ha registrato perdite tra lunedì e mercoledì. Nel frattempo, sul mercato primario, il Ministero delle Finanze ha tentato di vendere giovedì obbligazioni sovrane speciali a 30 anni.
Il rendimento medio ha raggiunto l'1,97%, il massimo da marzo. Gli acquirenti volevano chiaramente un rendimento maggiore per assumersi quel rischio, il che significa che la fiducia si sta erodendo, con conseguente aumento generalizzato dei costi di finanziamento.
Questa sofferenza si sta riversando anche sul mercato del credito. Il rendimento medio delle obbligazioni societarie a 3 anni con rating AAA è balzato di 11 punti base questa settimana. Potrebbe sembrare un dato modesto, ma per le obbligazioni con rating elevato è un grande passo avanti. Secondo l'indice ChinaBond, si tratta del maggiore incremento settimanale da febbraio.
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