Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, sembra riporre molta fiducia nella resilienza e nella sicurezza delle banche statunitensi, soprattutto quando si tratta del terreno instabile dei prestiti immobiliari commerciali. Anche se è come se Powell e un corteo di funzionari statunitensi cantassero dallo stesso inno, sostenendo che questi prestiti problematici non faranno crollare la casa, c'è da chiedersi se il loro ottimismo sia un po' troppo cotto. Capisci cosa sto dicendo?
Powell, rivolgendosi al Comitato bancario del Senato, si è lasciato sfuggire che la Fed è amica dei finanziatori, controllando per assicurarsi che abbiano il controllo sulle potenziali perdite. Il mese scorso il segretario al Tesoro Janet Yellen si è espresso in modo simile, dicendo: “Sì, alcune banche potrebbero finire nel nulla, ma non è niente che non possiamo gestire”.
Powell ha lasciato intendere che stanno tenendo gli occhi puntati sulle banche che stanno annegando nei prestiti immobiliari commerciali, in particolare quelle legate ad uffici e spazi commerciali che hanno subito un duro colpo. Fondamentalmente, quello che sta dicendo è che mentre alcune banche potrebbero crollare, i giganti resteranno in piedi. Eppure, mentre i guardiani finanziari abbaiano contro tutti i pericoli nel settore immobiliare commerciale, viene da chiedersi: questa esagerata vigilanza è sufficiente?
Prendiamo ad esempio la New York Community Bancorp (NYCB), un giocatore che recentemente ha ballato sull'orlo del disastro. Alimentata dal nervosismo per l'enorme mucchio di mutui per appartamenti a New York, la NYCB si è trovata in un sacco di guai. Entra sul palco a sinistra, l'ex segretario al Tesoro Steven Mnuchin, che sventola un'ancora di salvezza da un miliardo di dollari che ha stabilizzato la nave.
La Federal Deposit Insurance Corp. (FDIC) è intervenuta per dire che i prestiti non correnti per immobili commerciali non occupati da proprietari hanno raggiunto un picco che non si vedeva dal 2014. Anche se sta parlando della forza del settore bancario, non si sta voltando indietro. un occhio sulle crepe che appaiono, soprattutto quando si tratta di prestiti per spazi adibiti a uffici.
Ma proprio quando si pensava che la situazione non potesse essere più distorta, la FDIC lancia una notizia interessante: il numero delle banche statunitensi che camminano sul filo del rasoio è aumentato del 18%. Grazie all'eroismo miliardario di Mnuchin, questa volta la NYCB potrebbe aver evitato di diventare una statistica, ma le sue recenti oscillazioni servono a ricordare duramente la fragilità di fondo in alcuni angoli del settore bancario. È passato un anno da quando la caduta della Silicon Valley Bank ha quasi fatto crollare l'intero sistema bancario regionale, eppure eccoci qui, ancora a parlare di instabilità.
E non dimentichiamo lo spauracchio degli alti tassi di interesse, che secondo il Fondo monetario internazionale (FMI) potrebbe colpire le banche statunitensi trascinando verso il basso il valore delle proprietà commerciali. Quelle scintillanti torri di uffici che un tempo erano i gioielli della corona dei portafogli immobiliari sono ora ancore finanziarie, che trascinano i bilanci nell’abisso. La tendenza verso il lavoro a distanza non aiuta, lasciando vaste aree di uffici a raccogliere polvere e dubbi.
Il FMI sottolinea che la maggior parte delle banche è sull’orlo del baratro, con lo spettro di un fallimento che potrebbe innescare un effetto domino di perdita di fiducia. E non sono solo le risorse fisiche a causare notti insonni. Il cocktail di tassi di interesse elevati e rischio di credito, in particolare derivante dall’esposizione agli immobili commerciali, sta suscitando una tempesta di ansia tra gli investitori.
Anche gli analisti di S&P lanciano l'allarme, suggerendo che l'ondata crescente di debiti potrebbe innescare una cascata di collassi aziendali. Molte aziende, che sognano per sempre tassi di interesse bassi, si trovano ora ad affrontare la dura realtà che rifinanziare i propri debiti potrebbe non essere così facile se i tassi si limitassero a scendere. È possibile che ciò porti a ulteriori fallimenti, rendendo ancora più difficile la sopravvivenza delle banche.