Mentre il mercato globale delle risorse digitali continua a prosperare, gli Emirati Arabi Uniti (EAU) stanno adottando misure proattive per migliorare il panorama normativo per i fornitori di servizi di risorse virtuali. L'agenzia di regolamentazione finanziaria del paese, la Securities and Commodities Authority (SCA), ha recentemente annunciato il suo piano per accettare le domande di licenza per le aziende in questo settore in rapida evoluzione. Con una forte attenzione alla protezione degli investitori e alla promozione di un solido ambiente finanziario, gli Emirati Arabi Uniti si stanno posizionando come un hub attraente per le aziende e le istituzioni globali che operano nel dominio delle risorse virtuali.
Securities and Commodities Authority (SCA) per regolamentare i servizi di asset virtuali
L'agenzia federale di regolamentazione finanziaria degli Emirati Arabi Uniti (UAE), la Securities and Commodities Authority (SCA), ha dichiarato la sua intenzione di iniziare ad accettare domande di licenza da società che cercano di offrire servizi di asset virtuali all'interno del paese. In un comunicato stampa , la SCA ha affermato che tutti i fornitori di servizi di asset virtuali (VASP) che operano negli Emirati Arabi Uniti devono richiedere una licenza, ad eccezione di quelli già autorizzati all'interno delle zone franche finanziarie della nazione.
Esenzioni e limitazioni per le zone franche finanziarie e le attività incentrate sui pagamenti
Le società di asset digitali con sede a Dubai devono comunque rispettare le normative stabilite dall'autorità di regolamentazione finanziaria dell'emirato, la Virtual Asset Services Authority (VARA), e richiedere una licenza tramite VARA. Il gabinetto degli Emirati Arabi Uniti ha emesso la risoluzione numero 111 del 2022 l'11 dicembre 2022, che mira a creare un ambiente di investimento, economico e finanziario attraente per le società e le istituzioni globali nel settore delle attività virtuali. La SCA ha annunciato il suo ruolo nella regolamentazione e supervisione del settore delle attività virtuali secondo la risoluzione del gabinetto del 1° febbraio. L'obiettivo della risoluzione è proteggere i fondi degli investitori in attività virtuali da pratiche illegali.