Nel tentativo di posizionarsi come hub globale per la tecnologia Web3 e l'innovazione crittografica, un importante think tank conservatore ha consigliato al Regno Unito di riconsiderare il proprio approccio normativo. Policy Exchange, un'istituzione rispettata nel Regno Unito, ha pubblicato un rapporto in cui delinea dieci proposte volte a migliorare il quadro normativo Web3 del paese.
Tra le principali raccomandazioni c'è l'allentamento dei requisiti Know Your Customer (KYC) per le attività legate alla criptovaluta, nonché le misure per proteggere le persone coinvolte nelle organizzazioni autonome decentralizzate (DAO). Questa mossa arriva mentre le aziende Web3 valutano la possibilità di trasferirsi dagli Stati Uniti a causa di incertezze normative.
Una delle raccomandazioni centrali avanzate nel rapporto Policy Exchange è la limitazione delle responsabilità per le persone che detengono token all'interno di un'organizzazione autonoma decentralizzata (DAO). Il rapporto fa riferimento a una recente sentenza statunitense che attribuisce la responsabilità legale a qualsiasi americano che possiede o possedeva in precedenza token in una DAO per eventuali violazioni commesse da quella DAO. Al contrario, il Regno Unito è invitato ad adottare una posizione più indulgente a questo riguardo, attirando potenzialmente le aziende Web3 e i partecipanti che cercano un ambiente normativo più favorevole.
Ripensare gli approcci KYC nel Regno Unito
Il rapporto suggerisce inoltre un cambiamento fondamentale nell’approccio alle procedure Know Your Customer (KYC) da parte del principale regolatore finanziario del Regno Unito, la Financial Conduct Authority (FCA). Policy Exchange raccomanda che la FCA adotti “tecniche alternative e innovative” per la verifica dell’identità, compreso l’uso di identità digitali e strumenti di analisi blockchain. L’aggiustamento proposto mira a trovare un equilibrio tra conformità normativa e promozione dell’innovazione all’interno dello spazio crittografico.
Oltre alle riforme KYC , il rapporto consiglia al Regno Unito di evitare di imporre regolamenti che minano i portafogli self-hosted e di classificare i servizi proof-of-stake come attività finanziarie. Queste raccomandazioni riflettono l'impegno del think tank nel creare un ambiente normativo che promuova la crescita delle tecnologie Web3 garantendo al tempo stesso la sicurezza e la protezione degli investitori.
Per invogliare ulteriormente le imprese e le tecnologie legate alle criptovalute, il rapporto suggerisce che agli emittenti privati di stablecoin sia consentito detenere le proprie riserve di stablecoin presso la Banca d'Inghilterra. Questa mossa potrebbe aumentare la fiducia nelle stablecoin e posizionare il Regno Unito come una destinazione attraente per i progetti sulle stablecoin.
Il rapporto Policy Exchange raccomanda inoltre la creazione di un "tax wrapper" appositamente progettato per gli scambi di criptovalute. Questa iniziativa mira a fornire chiarezza e trasparenza in merito agli obblighi fiscali per i trader e le imprese di criptovalute, affrontando una preoccupazione di lunga data del settore.
Nel suo sforzo di promuovere l’innovazione nello spazio Web3, il rapporto propone la creazione di un nuovo sandbox sotto il Dipartimento di Scienza, Innovazione e Tecnologia. Questa sandbox fornirebbe un ambiente controllato in cui startup e aziende potrebbero sperimentare tecnologie e servizi all’avanguardia, favorendo potenzialmente un’ulteriore crescita nel settore Web3.
Le raccomandazioni formulate da Policy Exchange arrivano in un momento in cui il Regno Unito ha adottato un approccio più rigoroso alla regolamentazione delle risorse digitali. Il governo ha preso in considerazione la possibilità di vietare tutte le chiamate a freddo che promuovono gli investimenti in criptovalute, una misura volta a proteggere i consumatori da schemi fraudolenti. Inoltre, la Financial Conduct Authority (FCA) ha emesso avvisi alle aziende crittografiche locali per garantire il rispetto delle regole di marketing o affrontare potenziali conseguenze.