La società mineraria Bitcoin Hut 8 Corp. ha assistito a un calo significativo del prezzo delle sue azioni, crollando di oltre il 23% il 18 gennaio 2024. Questo forte calo si è verificato quando l'azienda ha celebrato la sua quotazione sulla borsa Nasdaq suonando la campana di apertura.
Allo stesso tempo, un controverso rapporto della società di vendite allo scoperto JCapital Research gettava un’ombra sulla società, sostenendo che gli addetti ai lavori si stavano preparando per una strategia “pump and dump”.
Il drammatico calo del prezzo delle azioni di Hut 8 si è verificato dopo ore di negoziazione, con le azioni che sono crollate da $ 9,30 a $ 7,10. Questa spirale discendente ha coinciso con la pubblicazione di un rapporto intitolato “The Coming HUT Pump and Dump” di JCapital Research. Il rapporto ha sollevato segnali d'allarme in merito alla fusione di Hut 8 con US Bitcoin Corp (USBTC) il 30 novembre.
Dubbi sulla fusione
JCapital Research, nota per la sua distorsione short-side, ha esaminato attentamente l'accordo di fusione da 725 milioni di dollari, sostenendo che USBTC aveva una storia di problemi legali. Il rapporto sottolineava che USBTC era inadempiente su un prestito e aveva dovuto affrontare multe governative, una per violazioni di titoli.
Inoltre, il rapporto ha attirato l'attenzione sul CEO di USBTC, Michael Ho, che ora ricopre il ruolo di chief strategic officer di Hut. Ha affermato che Ho ha nascosto la sua relazione con promotori azionari noti come Honig Group, precedentemente accusati dalla SEC di impegnarsi in “pump and dump” e schemi fraudolenti. Il Gruppo Honig alla fine stabilì le accuse e accettò il divieto di negoziare penny stock.
Nella sua conclusione, JCapital Research ha espresso forti preoccupazioni, suggerendo che gli azionisti di Hut 8 potrebbero essere esposti al rischio di una strategia di pump-and-dump eccessivamente indebitata, lasciandoli a detenere azioni di un minatore di Bitcoin inefficiente, non redditizio anche a prezzi Bitcoin superiori a 60.000 dollari. .
Sebbene queste accuse abbiano scatenato vendite dettate dal panico tra alcuni investitori, persistono dubbi sull’accuratezza del breve rapporto. Molti nella comunità cripto, come l'utente Cantonese Cat di Crypto X, hanno espresso scetticismo, evidenziando l'incapacità di verificare le affermazioni e la possibilità di una risposta al panico guidata dal mercato.
Il debutto di Hut 8 al Nasdaq è segnato dall'incertezza
La quotazione di Hut 8 sulla borsa Nasdaq aveva lo scopo di celebrare il successo della fusione di tutte le azioni con il gruppo statunitense Data Mining e USBTC. Tuttavia, la tempistica del rapporto di JCapital Research getta un’ombra su quella che avrebbe dovuto essere un’occasione importante per l’azienda.
In particolare, Hut 8 si distingue dagli altri minatori di criptovalute poiché è riuscito a mantenere le proprie partecipazioni in Bitcoin auto-estratte nonostante le sfide di mercato affrontate dai colleghi del settore. Mentre altre società, come Core Scientific e Riot Blockchain, hanno dovuto vendere parti delle loro partecipazioni in Bitcoin per far fronte alla volatilità del mercato, Hut 8 ha continuato ad accumulare una riserva sostanziale.
Secondo una dichiarazione del 5 gennaio, Hut 8 ha riferito di aver estratto 453 Bitcoin a dicembre, aumentando le sue riserve totali di Bitcoin a ben 9.195 BTC. Questa scorta ha un valore di circa 377 milioni di dollari agli attuali prezzi di mercato, evidenziando l'impegno dell'azienda nell'accumulare risorse digitali come parte della sua strategia aziendale.