In un recente rapporto del The Guardian, è stato rivelato che Sam Lee, un imprenditore blockchain australiano accusato di cospirazione per commettere frodi negli Stati Uniti per il suo presunto coinvolgimento in uno "schema Ponzi" di criptovalute da 1,89 miliardi di dollari, è apparso in un video che promuove un nuovo progetto di investimento poco dopo che le accuse contro di lui erano state presentate.
La divulgazione delle attività promozionali di Lee arriva mentre i difensori dei consumatori sottolineano le allarmanti perdite riportate attraverso lo schema di investimento in criptovalute collegato all'Australia noto come HyperVerse , esortando il governo ad agire immediatamente per affrontare il problema.
La mente dello schema HyperVerse ignora le accuse
In seguito alle accuse penali e civili mosse contro Lee la scorsa settimana per il suo presunto ruolo nello schema crittografico HyperVerse, l'imprenditore 35enne è emerso in un video promozionale sui social media sostenendo un diverso progetto chiamato VEND.
Nel video, Lee incoraggia le persone ad adottare una mentalità di crescita piuttosto che concentrarsi sulle perdite, senza fare riferimento alle accuse che sta affrontando negli Stati Uniti.
Inoltre, Lee viene visto in un altro video che promuove i vantaggi di essere coinvolti in un programma di investimento sin dal suo inizio, menzionando specificamente un progetto chiamato Satoshi Maths Club. In particolare, non riconosce le accuse contro di lui in questi video.
Il video promozionale di VEND, trasmesso su Facebook da un promotore sudafricano il 30 gennaio, mostra Lee che afferma che le persone hanno ingannato le autorità di regolamentazione e esorta i suoi follower a continuare il loro viaggio con lui.
Lacune normative nel settore delle criptovalute?
Secondo The Guardian, i difensori dei consumatori hanno ritenuto "scioccanti" le perdite segnalate associate allo schema HyperVerse e sostengono che evidenziano l'urgente necessità di normative che governino gli schemi di investimento online e le presunte truffe che coinvolgono le criptovalute.
Affermano che l’Australia è attualmente alle prese con una “crisi delle truffe” e che le normative esistenti non riescono a proteggere adeguatamente i consumatori nell’era digitale.
Si presume che Lee, che ha negato il coinvolgimento nello schema HyperVerse, abbia svolto un ruolo centrale nel suo funzionamento, come affermato nei documenti giudiziari statunitensi.
Sebbene Lee non affronti esplicitamente le accuse contro di lui nel video VEND, il rapporto rileva che allude “vagamente” ai resoconti dei media e sottolinea l’importanza di dimostrare la verità.
Il rapporto evidenzia anche la presunta mancanza di regolamentazione nel settore delle criptovalute e l'incapacità del governo di emanare leggi.
Il senatore liberale Andrew Bragg, che presiede un’inchiesta del Senato sull’autorità di regolamentazione aziendale Australian Securities and Investments Commission (ASIC), critica la “scappatoia” normativa in cui operava lo schema HyperVerse e sottolinea la necessità di modifiche legislative.
Bragg ha presentato un disegno di legge dei membri privati sulla regolamentazione delle risorse digitali per affrontare questi problemi e regolamentare i guardiani finanziari del settore, consentendo il ricorso normativo contro gli attori fraudolenti. Bragg ha dichiarato:
Il grosso problema qui è in realtà la mancanza di regolamentazione delle criptovalute e l’incapacità del governo di emanare leggi. Se avessimo una buona regolamentazione del gatekeeper, ci occuperemmo dei test del personale chiave, dei requisiti patrimoniali [e] della separazione dei fondi dei clienti, e quindi Asic avrebbe un’enorme quantità di strumenti a sua disposizione
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