Il ministro delle Finanze francese Eric Lombard ha dichiarato domenica che il presidente Donald Trump indebolirebbe il dollaro e sconvolgerebbe l’economia degli Stati Uniti se rimuovesse il presidente della Federal Reserve Jerome H. Powell.
“Donald Trump ha danneggiato per molto tempo la credibilità del dollaro con le sue mosse aggressive sui dazi”, ha detto Lombard a La Tribune Dimanche. “Se Powell venisse espulso, questa credibilità sarebbe danneggiata ancora di più, con gli sviluppi nel mercato obbligazionario”.
Ha avvertito che ne sarebbero seguiti costi di finanziamento più alti e che ne sarebbe derivata una “profonda disorganizzazione dell'economia del paese”, costringendo Washington a cercare colloqui “prima o poi” per calmare le tensioni.
Queste osservazioni sono arrivate dopo che Trump ha rinnovato una minaccia che aleggiava da anni: licenziare il presidente della Fed da lui nominato nel 2018. Giovedì, parlando nello Studio Ovale, il presidente ha detto: "Se lo voglio fuori, se ne andrà molto velocemente, credetemi", pochi istanti dopo aver pubblicato online che "la fine di Powell non arriverà mai abbastanza velocemente!"
I funzionari della Casa Bianca consigliano a Trump di non licenziare Powell
Gli investitori hanno assistito a un nuovo picco di nervosismo sui mercati man mano che i commenti circolavano. All’interno della Casa Bianca, i consiglieri hanno detto a Trump che la rottura con decenni di indipendenza delle banche centrali potrebbe scuotere i mercati finanziari già instabili, secondo persone che hanno familiarità con le discussioni.
Hanno anche sottolineato questioni legali senza risposta sulla possibilità che un presidente possa licenziare un capo della Fed senza motivo. Per ora, questi avvertimenti hanno moderato l’azione, hanno detto le persone.
Il dibattito è comunque attivo. Il direttore del Consiglio economico nazionale Kevin Hassett ha detto venerdì che Trump sta “studiando se può licenziare” Powell. Il mandato quadriennale del presidente termina nel maggio 2026.
L'intervento di Lombard ha segnato un commento insolitamente diretto sulla politica interna americana da parte di un ministro francese. Il presidente Emmanuel Macron si è scontrato con Trump sull’Ucraina e sul commercio e ha offerto posti di ricerca francesi a scienziati americani i cui finanziamenti sono stati tagliati.
Le tariffe rimangono un secondo punto critico. Questo mese, l’amministrazione Trump ha imposto dazi del 10% su alcune importazioni dell’Unione Europea.
Lombard ha affermato che il livello rappresenta “un enorme aumento che non è sostenibile per l’economia statunitense e rappresenta gravi rischi per il commercio globale”. Ha aggiunto che l'Europa vuole ancora una zona di libero scambio con gli Stati Uniti e ha esortato gli amministratori delegati europei a mostrare “patriottismo” lavorando con i loro governi per proteggere gli interessi della regione.
Giovedì, il miliardario francese Bernard Arnault, il cui gruppo LVMH possiede Moët & Chandon, Veuve Clicquot e Hennessy, ha lasciato intendere che i leader dell’UE non stanno facendo pressioni abbastanza forti per un accordo tariffario.
La tensione intorno alla Fed si aggiunge a un mese difficile a Wall Street, dove gli investitori hanno lottato con le guerre tariffarie e i timori di un rallentamento della crescita. Molti vedono la banca centrale come uno stabilizzatore. Indebolirlo, ha detto Lombard, farebbe vacillare la fiducia nel dollaro stesso.
La domanda immediata è se il presidente darà seguito alle sue minacce. Come ha detto Trump, “Se lo voglio fuori”, può muoversi rapidamente. Se i mercati rimarranno calmi, ha suggerito Lombard, è tutta un’altra questione. Powell non ha ancora commentato pubblicamente le ultime minacce.
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