L'attesissimo lancio sulla mainnet di Blast, uno scaler blockchain di livello 2, il 29 febbraio alle 21:00 UTC ha comportato un significativo ritiro di fondi, segnando un momento cruciale nel percorso della piattaforma.
Con circa 180.000 utenti che hanno partecipato attivamente, Blast ha registrato un prelievo iniziale di 400 milioni di dollari, sbloccando quasi 2,3 miliardi di dollari in criptovalute precedentemente inaccessibili sulla rete.
Sbloccare le criptovalute in staking: un risultato fondamentale
Prima del lancio della mainnet, gli utenti di Blast non potevano ritirare i propri beni, poiché i fondi erano bloccati all'interno della rete. Tuttavia, con l'inizio della rete principale, agli utenti è stata finalmente concessa l'opportunità di accedere alle proprie criptovalute, con un conseguente aumento dei prelievi pari a 400 milioni di dollari solo in Ether (ETH). Questo significativo movimento di fondi ha comportato un notevole cambiamento nelle dinamiche della rete.
Una delle caratteristiche distintive di Blast è l'utilizzo della tecnologia rollup ottimistica, che offre agli utenti un interessante rendimento percentuale annuo (APY) fino al 5% sia su Ether che sulle stablecoin detenute all'interno della rete.
Questo rendimento è generato da una combinazione di ETH e titoli del Tesoro degli Stati Uniti (T-Bills) in staking, gestiti dal protocollo blockchain in collaborazione con il creatore della stablecoin Dai MakerDAO. Tali meccanismi innovativi hanno contribuito all'attrattiva della piattaforma tra gli appassionati di criptovaluta che cercano opportunità per la generazione di reddito passivo.
Sfide e controversie attorno al lancio di Blast
Nonostante l'entusiasmo che circonda il lancio della rete principale di Blast, la piattaforma ha incontrato una buona dose di sfide e controversie. Uno di questi problemi riguarda l'impossibilità per gli utenti di prelevare i propri fondi prima del lancio della mainnet, cosa che ha suscitato critiche da alcuni ambienti.
Dan Robinson, capo della ricerca presso l'investitore Blast seed Paradigm, ha espresso disapprovazione riguardo al processo decisionale di Blast, evidenziando in particolare le preoccupazioni sulla creazione di precedenti sfavorevoli per progetti futuri.
Inoltre, Robinson ha sollevato obiezioni riguardo alle strategie di marketing della piattaforma, suggerendo che potrebbero minare la credibilità del progetto.
Frenesia degli airdrop e presunta truffa sull'uscita
In seguito al lancio della rete principale di Blast, è seguita una raffica di attività, con i "cacciatori di airdrop" che hanno partecipato con entusiasmo alle attività agricole in attesa di ricevere i token Blast, la cui distribuzione è prevista per maggio.
Tuttavia, in mezzo all’eccitazione, Blast ha incontrato la sua prima battuta d’arresto sotto forma di una presunta truffa perpetrata da un protocollo di gioco noto come “Risk on Blast”. Questo incidente, avvenuto il 26 febbraio, ha visto la scomparsa di 420 ETH , equivalenti a circa 1,25 milioni di dollari, raccolti dagli utenti per il presunto token di prevendita RISK.