L’aumento del dollaro sta minacciando di recuperare la crescita dei profitti biennale dei titoli tecnologici e di intelligenza artificiale S&P 500. Finora, la valuta statunitense è aumentata di quasi il 7% da settembre, avvicinandosi ai livelli più alti da novembre 2022.
Gli analisti temono che la crescente forza del dollaro possa smorzare le prospettive degli utili delle società multinazionali. Howard Du, stratega valutario della Bank of America, ha addirittura osservato :
È proprio il rally inaspettato del dollaro a causare i maggiori danni ai profitti aziendali.
~Howard Du
L'aumento del dollaro minaccia i profitti delle multinazionali
I ritardi tariffari per Canada e Messico hanno allentato la pressione sul dollaro USA, consentendo alla valuta di continuare ad apprezzarsi fino al livello più alto degli ultimi due anni.
Molti analisti hanno citato anche le politiche economiche di Donald Trump come motivo del rialzo del dollaro. Tuttavia, le multinazionali dell’S&P 500 temono che la crescita del dollaro possa minare i loro guadagni e intaccare i loro profitti, soprattutto perché un dollaro forte riduce la domanda di esportazioni e il valore dei guadagni esteri.
Patrick Fruzzetti, portfolio manager di Rose Advisors, ritiene che la forza del dollaro potrebbe mettere a repentaglio i profitti delle aziende e mettere sotto pressione alcune delle loro attività.
Goldman Sachs ha anche riferito che quasi il 40% delle società S&P 500 hanno discusso di “FX” nelle loro dichiarazioni sugli utili, con Apple particolarmente preparata alle future pressioni economiche. Inoltre, gli investitori sono preoccupati per le previsioni di Amazon relative al primo trimestre, che sono leggermente inferiori alle aspettative a causa delle pressioni legate alla valuta. Tuttavia, gli utili complessivi del trimestre precedente sono stati per il resto solidi.
La forza del dollaro ha già contribuito in passato alla recessione dell’indice S&P 500
Durante il primo mandato di Trump nel 2018, il dollaro a un certo punto è aumentato del 10%, seguito da un calo del 20% dei guadagni dell’indice S&P 500 nello stesso anno. Nel 2014, quando il dollaro è cresciuto di oltre il 25%, le società dell’S&P 500 sono crollate subito dopo, e lo stesso è accaduto tra il 2021 e il 2022.
Se la storia si ripete, il mercato S&P 500 potrebbe essere in difficoltà poiché gli analisti prevedono che il dollaro continuerà ad apprezzarsi e a mantenere la sua forza per tutto il 2025.
A parte il dollaro forte, si prevede che la tariffa del 10% degli Stati Uniti su tutte le importazioni cinesi danneggerà i titoli dei Magnifici Sette. Ryan Grabinski di Strategas ritiene che eventuali tariffe sulla Cina e qualsiasi ritorsione siano “molto preoccupanti” per i ricavi di queste società. Tesla ha già un’esposizione dei ricavi verso la Cina del 20%, mentre Nvidia e Apple hanno circa il 16%.
Gina Martin Adams, capo stratega azionaria di Bloomberg Intelligence, afferma anche che le tariffe potrebbero indurre le multinazionali a trasferirsi negli Stati Uniti o a trovare altri partner commerciali non influenzati da esse.
Ha aggiunto che se il dollaro continua a salire, potrebbe danneggiare le azioni di Nvidia, Alphabet, Amazon, Tesla e Broadcom, soprattutto perché sono più suscettibili ai cambiamenti valutari rispetto ad altre società.
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