Il CEO di Coinbase suggerisce una possibile cancellazione dell’USDT dalla quotazione sotto pressione normativa

Il CEO di Coinbase Brian Armstrong ha rivelato che l'exchange potrebbe essere costretto a rimuovere USDT dalla quotazione per conformarsi a potenziali nuove normative.

Armstrong stava discutendo del possibile impatto delle nuove regole che potrebbero richiedere agli emittenti di stablecoin di sostenere interamente i propri token con titoli del Tesoro statunitense e di sottoporsi a controlli periodici per garantire trasparenza e integrità finanziaria.

Cambiamento del panorama normativo

Il dirigente ha parlato al Wall Street Journal a margine del World Economic Forum di Davos, dove ha sottolineato che sarebbe fondamentale per la sua azienda rispettare le norme previste anche a costo di rimuovere Tether dalla sua piattaforma.

Armstrong ha inoltre voluto sottolineare che Coinbase continuerà a fornire servizi USDT ai clienti per facilitare il loro passaggio ad altri asset conformi. “Vogliamo aiutarli a passare a un sistema che riteniamo più sicuro”, ha affermato.

L'exchange ha già rimosso diversi asset crittografici dalle sue operazioni europee per conformarsi alle normative Markets in Crypto Assets (MiCA). Tuttavia, ha lasciato la porta aperta per una possibile rimessa in vendita se i token soddisfacessero i requisiti in una “data successiva”.

Una delle maggiori critiche mosse a Tether è che le sue attestazioni trimestrali, pubblicate tramite BDO Italia, non sono all’altezza di audit completi. Inoltre, gli osservatori sostengono che i rapporti potrebbero non soddisfare i rigorosi standard che probabilmente verranno stabiliti dalla nuova legislazione statunitense.

USDT attualmente domina il mercato delle stablecoin, rappresentando circa il 65% della valutazione di quasi 213 miliardi di dollari del settore. Il suo emittente detiene circa l’80% delle sue riserve in buoni del Tesoro, integrati da asset come oro e Bitcoin.

Verso la fine del 2024, ha aggiunto alle sue riserve un ulteriore valore di 700 milioni di dollari in BTC, portando le sue disponibilità totali in criptovaluta a 7,8 miliardi di dollari. Ciò è avvenuto proprio quando il suo concorrente più vicino, Circle, ha annunciato una partnership con Binance per contribuire a spingere l’adozione globale di USDC e ridurre la quota di mercato sovradimensionata di USDT.

Tether trova una nuova casa

Nell'aprile dello scorso anno, la senatrice del Wyoming Cynthia Lummis, insieme alla sua controparte di New York Kirsten Gillibrand, ha introdotto il Payment Stablecoin Act , un disegno di legge bipartisan inteso a creare un quadro per le criptovalute ancorate alla valuta fiat.

Se tale legislazione dovesse passare, potrebbe costringere Tether a modificare le sue politiche di riserva e i metodi di reporting per rimanere negli Stati Uniti.

È interessante notare che l’azienda di criptovaluta ha già iniziato a spostare la propria attenzione dai mercati statunitense ed europeo, posizionandosi maggiormente nelle economie emergenti. Recentemente ha annunciato l'intenzione di spostare le operazioni in El Salvador, favorevole al Bitcoin, in quella che alcuni vedono come una strategia per rimanere fuori dalle principali zone di regolamentazione.

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